Berlusconi e Alfano hanno dato il via all’operazione azzeramento, quella della classe dirigente del Pdl con archiviazione del partito stesso. In realtà sembra che Berlusconi abbia promesso che non manderà a casa nessuno, ci sarà comunque un congresso, pare, il prossimo 2 dicembre quando dovrà nascere una nuova forza politica. Un nuovo partito che guardi agli inizi e cioè a Forza Italia, oppure una grande lista civica. Secondo Vittorio Sgarbi, contattato da Ilsussidiario.net, Berlusconi finalmente sta dando il via a quello che lui stesso gli aveva proposto da mesi. “E’ da quando è caduto il governo” dice “che il centrodestra non dà segnali di vita. C’è un deserto assoluto di proposte con assenza totale di movimento. Occorre ridare una rappresentanza a circa metà degli elettori italiani che sono quelli del centrodestra”. In questo momento, aggiunge Sgarbi, “in cui si dichiara finita l’esperienza storica del Pdl ognuno si deve riappropriare della sua identità e della sua storia e dare vita a formazioni indipendenti, ma all’interno del centrodestra”.



Sgarbi, è sorpreso da questa iniziativa di Berlusconi, l’azzeramento del Pdl?

Mi sembra che con una certa lentezza Berlusconi stia dando il via a quello di cui abbiamo parlato mesi fa, quello che aveva determinato in me una proposta di Partito della rivoluzione che poi ho presentato e che nella parola stessa indica lo spirito che oggi Berlusconi propone.



Di questa classe dirigente del Pdl che si vuole azzerare, lei salva qualcuno?

Direi di no. Sia chiaro, sono amico di tutti però questa gente è ferma da quando è caduto il governo, non si è più avuta notizia del centrodestra. Io la mia proposta l’ho fatta da tempo: quattro o cinque liste con voto di preferenza e chi è bravo a raccogliere preferenze va su. E’ così che si è sempre fatto e anche uno come Fiorito ha preso le sue preferenze perché era stato un buon sindaco. Poi si è messo a rubare, ma questo è un altro discorso. Prendere preferenze vuol dire essere capaci di avere rapporti con le persone. Se Quagliariello, Gasparri, Cicchitto riescono a prendere dei voti, bene, ma ne dubito. Le preferenze richiedono persone persuasive, uno come Grillo, piaccia o non piaccia, ha le preferenze perché esprime qualcosa. Siamo al paradosso che si usano le preferenze per le primarie e le si negano ai cittadini quando ci sono le elezioni politiche.



Lei che ruolo pensa di svolgere nel futuro di questa nuova formazione che dovrà nascere dalle ceneri del Pdl?

Farò come sempre ho fatto: la mia sarà una azione autonoma. Quello che secondo me dovranno fare tutti, cioè creare un proprio club. Il problema è chi proporrà che cosa: quanti voti potrà prendere Tremonti? Io sono l’unico di tutta questa area che ha una capacità di presa sulle persone perché sanno chi sono. Gli altri non lo so: si tratta di vedere quello che resta di An e Forza Italia e come si può configurare. Questo è un problema da affrontare in vista del congresso di dicembre.

Quanto potrà incidere una nuova legge elettorale in questo scenario? 

Dopo tante perplessità che peraltro permangono sulla legge elettorale mi sembra che a sinistra come a destra convenga l’attuale sistema elettorale con integrazione delle preferenze, cosa che si può fare con una semplice frase senza perdere altro tempo a discutere.

 

Dunque il problema si chiama centrodestra, sostanzialmente.

 

La sinistra ha definito le sue alleanze con Di Pietro il quale ha configurato, con Sel, un accordo con il Pd. Dall’altra parte invece c’è un deserto assoluto di proposte con assenza totale di movimento, per cui la metà dell’elettorato italiano che vota centrodestra è senza una rappresentanza. Occorre ridargliela, legata non solo a una opzione che sarebbe Berlusconi, ma a quattro-cinque aree politiche, di cui una, quella di Storace, esiste già. Altre aree dovranno uscire fuori.

 

Per cui lei è favorevole a primarie del centrodestra?

 

Possono essere uno strumento ma non è quello il problema. Occorrono proposte. Abbiamo un’area extraparlamentare, quella di Grillo che si agita e si vede, un’area del centrosinistra dove ci sono almeno tre anime – quella più ordinaria che è Bersani, quella giovanile che è quella di Renzi e quella radicale di Vendola -.  A destra invece non c’è niente.

 

Che ne pensa di quelli dentro al Pdl che stanno dicendo che Berlusconi si deve fare da parte?

 

Berlusconi non deve ascoltare questa gente. Se non lo vogliono, allora facciano da soli. Voglio vedere un movimento guidato da Frattini e Quagliariello cosa prenderà. Credo abbiano più bisogno loro di Berlusconi che viceversa.

 

E lei? Si candiderebbe alle primarie del centrodestra?

 

Se mi danno la possibilità di partire io mi muovo. Quando ho fatto a Cefalù una lista l’ho dovuta fare da solo con Alfano contro. Ma io non voglio neanche discutere con queste persone. Non vogliono Berlusconi? Si tratta di diventare adulti e muoversi da soli: quanti voti possono prendere Frattini o Tremonti? Io non lo so. Certamente se si facessero delle primarie, io sono quello che prenderebbe più voti di tutti o comunque prenderei molti voti. Tra Meloni, Alfano, Frattini e Sgarbi secondo lei chi vince?

 

Ce lo dica lei…

 

Io il mio candidato l’ho già detto chi è, si chiama Carlo Petrini. Vale 300 volte Grillo e 500 volte Renzi. Se non lo vogliono capire, io comunque glielo indico lo stesso. Il mio candidato non è Montezemolo. Credo ci siano persone che hanno fatto per l’Italia molto più di altre e io ho identificato in Petrini una di queste persone. Renzi io non so cosa abbia fatto, è uno che quando parla sembra Pieraccioni. Montezemolo mi sembra il titolare di una catena di alberghi a cinque stelle. Questa destra non ha nessuno capace di controbattere a un Renzi, io lo potrei fare e dico che sono disponibile. Non pretendo nessun ruolo, però bisogna che nella struttura ci sia spazio per 4, 5 componenti. Non credo che Berlusconi sia un fenomeno negativo, ma certamente se fai le primarie con Berlusconi vince lui. Loro vogliono fare le primarie senza Berlusconi… 

Di Alfano leader che ne pensa?

 

Non credo sia possibile Alfano come leader, è il capo di una corrente e questo potrebbe andare bene ma l’elaborazione è complicata. Il problema sono gli elettori di centrodestra che non hanno ancora visto alcuna proposta credibile. Ho detto da tempo a Berlusconi di spacchettare, come ha fatto Storace, ma perché non lo fanno Gasparri e La Russa? lo facciano, poi prenderanno il 7, il 4, il 2%. 

 

Berlusconi sostenitore del Monti bis: lei ci crede?

 

E’ la verità. Berlusconi avrebbe dovuto avere l’intuizione che ha avuto Montezemolo quando si è fatto intervistare e ha detto di sostenere Monti. Ma Monti non può essere candidato, è senatore a vita, può solo essere nominato. Nel Pdl in molti non voterebbero Monti, e poi lui oggi è sostenuto da una coalizione trasversale, non potrebbe fare il candidato di una parte sola. Credo che il ruolo giusto per Monti, che comunque è il miglior candidato possibile che potrebbe esserci oggi in giro, sia quello di Presidente della Repubblica, dove avrebbe il consenso di tutte le forze politiche.