Nonostante le primarie del Pdl siano già state fissate per il 16 dicembre, c’è chi dice che per Silvio Berlusconi “la vera campagna elettorale si gioca da gennaio”. La prossima mossa del Cavaliere potrebbe ancora una volta sorprendere tutti, ma è indubbio che al momento è la confusione a far da padrona in casa Pdl. La Santanchè, stressata da questo indecisionismo, si dice addirittura “arrabbiata con Berlusconi”, mentre Alfano, nel tentativo di limitare il più possibile i danni, ammette di non aver ancora “avuto modo di discutere” con il presidente delle primarie. Come se non bastasse, ecco abbattersi sul Pdl anche infausti sondaggi che tornano a prevedere un crollo costante del partito e una assai esigua partecipazione popolare alle ormai vicine primarie. La prima domanda che IlSussidiario.net porge a Salvatore Tramontano, vicedirettore de Il Giornale, è secca.
Che fine ha fatto Berlusconi?
Berlusconi sta aspettando di capire che cosa realmente accadrà: c’è una legge elettorale ancora da fare e, in attesa di vedere in che modo si andrà a votare, vuole vedere chi uscirà vincitore dalle primarie del Partito Democratico. Questo perché ovviamente tra Renzi e Bersani la situazione cambia notevolmente.
In che modo?
Renzi rappresenta il nuovo, il cambiamento, mentre Bersani riporterebbe il Pd verso una sinistra e una storia già raccontata, che sia l’Unione, la “grande ammucchiata” o l’alleanza con Vendola. Quest’ultima ipotesi è per Berlusconi paradossalmente più facile da combattere in campagna elettorale, mentre Renzi è al contrario un personaggio più trasversale che piace anche ad aree di destra.
E’ però ormai chiaro che Berlusconi abbia preso una netta distanza dal Pdl, non crede?
Questo è evidente. Il Pdl è un partito ormai superato e logoro nel nome, nel simbolo e nei suoi personaggi. Alfano sta facendo il possibile per salvare il salvabile, ma adesso il suo vero salto non sarà tanto quello delle primarie, quanto quello di riuscire a rinnovare profondamente il partito. Indipendentemente da quello che farà Berlusconi, sarà questo a permettere una futura sopravvivenza. La mia preoccupazione per lui è però un’altra.
Quale?
Come quando c’è un naufragio, se si cerca di mettere tutti su una scialuppa di salvataggio si rischia solamente di far affondare anche quella. Proprio per questo parlavo di un’azione di rinnovamento, non solo di rilancio.
Alfano dovrebbe quindi far saltare qualcuno?
Non ho nessuno di preciso in mente, dico solo che ci troviamo di fronte a un partito stanco e incapace di catturare l’interesse dell’elettorato in un Paese ancora a maggioranza di centrodestra. Siamo nell’era di Grillo e di Renzi, quindi non si può continuare a riproporre personaggi ormai superati.
Perché non è Berlusconi a fare per primo un passo indietro?
Perché Berlusconi, volente o nolente, continua a rappresentare almeno un 10% di questo Paese ed è ancora in grado di parlare con buona parte dell’elettorato.
Crede che si farà avanti con una sua lista?
Dopo aver assistito all’esito delle primarie, non è affatto da escludere che Berlusconi possa farsi avanti con una sua lista fuori dal Pdl ma comunque alleata con esso. In questo caso ovviamente il Pdl dovrebbe camminare con le proprie gambe sotto la guida di Alfano, ma per ora sono solamente ipotesi.
Cosa può dirci del rapporto tra Alfano e Berlusconi?
Berlusconi rimane in tutti i casi legato al Pdl e soprattutto ad Alfano con cui, al di là delle divergenze che possono esserci, esiste certamente un legame affettivo. Il braccio di ferro tra i due può far gioco a molte persone, come Casini, a Fini e a tutti coloro che hanno interesse a rendere ancora più critica la situazione del Pdl. Non scordiamo però che, nonostante la crisi del partito, questi personaggi non riescono a muoversi in alcun modo: Casini continua a navigare tra il 5 e il 6%, mentre Fini è tra il 2 e il 2,5%. Questo la dice lunga su quelle che possono essere le loro prospettive.
Cosa pensa di queste primarie?
La gente è talmente sfiduciata e delusa che non basteranno le primarie a riaccendere quell’entusiasmo di cui parlavo. Auguro una vittoria ad Alfano per tutto l’impegno che sta dimostrando, ma temo che alla fine saranno solamente delle primarie di apparato. Anche nei momenti di maggiore appeal era difficile vedere la fila ai gazebo per andare a votare, quindi è facile immaginare quanto potrà essere l’affluenza in un momento di così scarso entusiasmo.
Anche all’interno del Pdl cominciano a farsi avanti i “rottamatori” sulla scia di Renzi. Cosa ne pensa?
Nel Pdl molte persone vogliono “rottamare” semplicemente perché di fatto sono stati mollati da Berlusconi. Per questo cercano la sopravvivenza aggrappandosi ad Alfano e sperando di restare a galla, ma queste persone non intendono andare oltre Berlusconi per il bene del Paese o del centrodestra, ma solamente per non restare fuori dal Parlamento.
(Claudio Perlini)