Per il Capo dello Stato, le elezioni, in quanto libere, sono sempre un rischio. Ciò nonostante, non è questo il motivo per non votare. Lo ha detto dopo un incontro avuto oggi con  il presidente della Germania Joachim Gauck e il presidente della Repubblica Polacca Bronislaw Komorosky. Per Napolitano il fatto che il risultato di un voto libero possa essere un rischio (forse un riferimento a una possibile vittoria del Movimento Cinque Stelle) non significa che il risultato vada scritto al tavolino in anticipo: decideranno gli elettori, vedremo com si esprimeranno i cittadini, ha detto. Napolitano poi non ha perso l’occasione per dimostrassi come spesso nel recente passato, acceso sostenitore dell’attuale capo di governo Mario Monti. Ha segnato il cammino, ha detto, un cammino da cui l’Italia (del dopo elezioni) non potrà discostarsi. A proposito dei partiti politici, ha detto, dicono che vogliono aggiungere, non distruggere, questo è un elemento che dà fiducia e tranquillità ai nostri amici. Parlando di amici, si riferiva ai capi di Stato incontrati am anche all’intera comunità europea. “Partiti con posizioni diverse potranno al massimo aggiungere qualcosa e non distruggere quello che ha fatto” ha detto ancora. Si tratterà, ha detto parlando del dopo elezioni, di trovare la soluzione più idonea per mettere a frutto l’operato del governo Monti e dare stabilità all’Italia. A proposito della crisi economica, ha voluto dire come si senta sicuro che essa verrà superata. Lo si legge anche nell’appello firmato con i colleghi tedesco e polacco: “Riaffermiamo la nostra comune convinzione che un investimento mirato nella crescita sostenibile è il modo migliore per mantenere la prosperità e la stabilità nel nostro continente. In questo contesto diamo rilievo al prossimo Consiglio Europeo che negozierà il quadro finanziario pluriennale 2014-2020”. Intanto dal Qatar è intervenuto proprio Mario Monti, contro di cui si erano alzate le polemiche per una frase detta ieri durante la visita nel Kuwait. Aveva infatti detto di non poter offrire garanzie per quanto avverrà dopo le elezioni. Ha spiegato oggi che intendeva di essere troppo impegnato sul presente e aggiunto che anche dopo le elezioni è certo che i governi che verranno opereranno nel senso del risanamento e delle riforme. 



Non si sa se le polemiche si siano placate per la frase di ieri, criticata duramente da tutti gli esponenti politiche anche il Pdl che aveva parlato di “albagia del tecnocrate che sta prendendo gusto per la politica fino al punto di non volerla più lasciare”.

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