Beppe Grillo è intervenuto nel corso della trasmissione Ballarò: non era presente in studio, visto che lui non partecipa mai a discussioni e dibattiti televisivi. Invece, come sempre fa, ha permesso di registrare una intervista rilasciata per strada ad alcuni gironalisti che poi è stata trasmessa nel corso del programma. L’affermazione principale di tale intervista è quella in cui assicura che non si candiderà alle prossime elezioni politiche, non si candida dunque a camera dei deputati o senato. Non lo farà perché, come ha detto lui stesso, ” èun delinquente”. Il riferimento è a una questione annosa, emersa già nel 2005 quando Grillo aveva cominciato i suoi interventi contro i parlamentari, chiedendo un parlamento ripulito da persone che avevano subito una condanna. Beppe Grillo infatti nel 1985 è stato condannato per omicidio colposo: qualche anno prima, guidando la sua vettura in una strada di montagna, aveva perso il controllo del mezzo e nell’incidente erano morti due suoi amici e il loro figlio. Per tale episodio fu condannato appunto per omicidio colposo. Grillo non è mai andato in galera nonostante la condanna a quattordici mesi grazie alla condizionale. Ciò nonostante resta un condannato e Grillo tenendo fede al suo ideale di parlamento pulito, disse già nel 2005 e lo ha ripetuto nel corso dell’intervista a Ballarò che in quanto persona condannata non si candiderà: “Non mi candiderò al Parlamento, sono pieno di carichi pendenti, sono un delinquente” ha detto. In un’altra occasione qualche tempo fa aveva invece detto: “Se andremo in Parlamento, ci andranno persone scelte dalla Rete, gente onesta, educata, con un’etica. Non so ancora chi ci andrà, saranno votate in Rete”. Intanto in queste ore su Internet Beppe Grillo ha lanciato il cosiddetto polimetro in alternativa al redditometro: valutare cioè la ricchezza effettiva dei politici e dei funzionari pubblici negli ultimi vent’anni da quando hanno ottenuto l’incarico. Invece sul suo blog ha colto l’occasione per ribadire il suo ruolo nel Movimento cinque stelle dopo le recenti polemiche sulla leadership dello stesso, definendosi “capo politico”.



Leggi anche

VERSO LE REGIONALI 2025/ La vera sconfitta del centrodestra non è quella in Emilia-Romagna e UmbriaDIARIO ARGENTINA/ Le promesse e le crisi che accomunano Milei e Meloni