C’è un piccolo particolare che tanto piccolo non è. Da tempo è noto che buona parte delle forze politiche stanno tirando il premier Monti per la giacca perché averlo come proprio candidato consentirebbe loro di moltiplicare i propri consensi. Un po’ chiunque, quindi, ha definito il premier come il presidente del Consiglio ideale da candidare in rappresentanza del proprio schieramento. Specialmente nel centrodestra e al centro. Da parte di forze come l’Udc o, più recentemente il progetto di Riccardi e Montezemolo, poi, il tentativo di cooptazione è stato ancora più esplicito. Dal Pdl, invece, si è fatto sapere che Monti avrebbe anche potuto fare nuovamente il presidente del Consiglio dei moderati. Ma ad un patto: avrebbe dovuto candidarsi e competere anch’egli come un qualunque politico. Ipotesi cui Napolitano ha messo una pietra sopra ricordando che Monti «è senatore a vita: non si può candidare al Parlamento perché è già parlamentare. Non è un particolare da poco, anche se qualche vota lo si dimentica». Il capo dello Stato lo ha riferito ad alcuni giornalisti presso l’ambasciata italiana che gli chiedevano di esplicitare la sua posizione rispetto alla possibilità di un Monti Bis aggiungendo che, in campagna elettorale, sarebbe auspicabile che il professore della Bocconi mantenesse un atteggiamento di terzietà. Del tutto differente sarebbe la situazione all’indomani delle elezioni. «Dopo le elezioni nel suo studio a palazzo Giustiniani potrà ricevere chiunque volesse potrà chiedergli un contributo, un parere, un impegno». Il presidente della Repubblica ha fatto sapere che quando il suo successore farà le consultazioni, «quella è la sede in cui ognuno può esprimere la preferenza sul conferimento dell’incarico di formare il governo». Il messaggio, in sostanza, è molto chiaro: Monti non si può candidare, non può essere eletto, ma può essere nuovamente nominato presidente del Consiglio. L’inquilino del Colle ci ha tenuto, infine, a precisare che qualunque ipotesi, fino a quanto non si saprà come sono andate le elezioni e che genere di governo si creerà, restano campate in aria.
Sta di fatto che il Monti bis si renderebbe necessario allorquando il prossimo Parlamento risultasse estremamente frammentato, senza alcune forza politica in grado di creare una maggioranza. Questo, del resto, è lo scenario più probabile.