Silvio Berlusconi torna ancora una volta sui suoi passi. Sì, potrei tornare in campo, ci sto pensando. E’ quanto ha infatti detto oggi parlando con alcuni giornalisti mentre si trovava in visita al campo di allenamento della sua squadra, il Milan, a Milanello. Non solo: rilascia una serie di critiche al suo stesso partito, da cui sembra ogni giorno di più prendere le distanze. In sostanza l’ex premier ha detto cge la gente è delusa dalla politica e da questi partiti. Lo stesso Pdl ha aggiunto “ha subito una decadenza di immagini e risultati”. Perché sarebbe successo questo? Semplice il motivo, per Berlusconi: è successo così da quando io mi sono ritirato dalla scena pubblica. In pratica il Pdl sarebbe diventato un partito che delude perché non è più presente Berlusconi. Non si sa come l’attuale segretario Alfano abbia preso questa ennesima stoccata al suo ruolo dirigenziale, si sa però che c’è stato scontro aperto e secondo alcuni anche molto duro nei gironi scorsi quando si doveva decidere se fare le primarie del Pdl o no, primarie che Berlusconi non ha mai gradito. Berlusconi ha poi spiegato i motivi per i quali si sarebbe ritirato dalla scena politica attiva: le parole di Casini. Il leader dell’Udc infatti avrebbe detto che sarebbe stato pronto a tornare a una alleanza con il centro destra se Berlusconi si fosse tolto di mezzo. Invece non avrebbe mantenuto la parola. “Casini manca di parole e non ha fatto una piega” ha detto. Siccome credo di saperne più di ogni altro in Italia di quello che c’è stato, ha detto ancora, e di quello che è giusto fare, sto ripensando ogni cosa, incluso il mio ritorno in campo. Questo, come si dice da tempo, vorrebbe dire una propria lista autonoma anche dal Pdl. Per quanto riguarda invece le prossime elezioni della regione Lombardia, Berlusconi si augura che a guidare il centro destra sia l’attuale segretario della Lega, Roberto Maroni. Il che vorrebbe dire un ritorno all’alleanza Lega-Pdl, alleanza finita da quando si è insediato a Roma il governo Monti. La speranza di Berlusconi, ha detto, è che si arrivi a una candidatura Pdl e Lega con Maroni candidato. 



Per quello che riguarda lo scenario nazionale, Berlusconi dice che nessuno dei partiti attuali è in grado di realizzare il proprio programma se non si cambia l’architettura nazionale del Paese e la costituzione si può cambiare solo se ci sarà un partito con la maggioranza assoluta.

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