Laura Puppato nasce nel febbraio del 1957 a Crocetta del Montello, un comune nella provincia di Treviso. Dopo il conseguimento del diploma in materie magistrali, frequenta per tre anni il corso universitario di Scienze politiche, abbandonandolo per potersi dedicare alla sua maternità. Per quindici anni, Laura Puppato si occupa di attività sindacali nello SNA, il Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione, mentre dal 1990 sino al 1995 ricopre il ruolo di Presidentessa della WWF nella sezione di Montello-Piave, impegnandosi nel sociale a favore delle popolazioni croate e bosniache coinvolte nella guerra dell’ex Jugoslavia. La vita politica di Laura Puppato inizia nel 2002, quando si candida per essere eletta sindaco di Montebelluna, presentandosi con una lista civica, vincendo le elezioni: cinque anni più tardi, nel 2007, si iscrive al Partito Democratico, prendendo parte all’assemblea costituente e alla redazione dello statuto dello stesso partito. L’anno successivo, scadutole il mandato di sindaco, Laura Puppato riceve diversi premi, come il Premio Amico della famiglia ed il Premio qualità delle amministrazioni pubbliche, mentre nel 2010 si candida come Presidente della Regione Veneto, carica che viene affidata a Giuseppe Bortolussi, con lei che invece assume il ruolo di Consigliere Regionale, divenendo capogruppo del Partito Democratico all’interno del Consiglio Regionale Veneto.
Unica donna candidata per la leadership del centrosinistra, Laura Puppato ha toccato diversi punti fondamentali nel suo programma presentato prima delle elezioni: il primo riguarda l’istruzione, su cui agire investendo in nuovi asili nidi e nel miglioramento di quelli già esistenti sul territorio, proponendo anche una riduzione delle spese scolastiche per le famiglie che hanno un reddito inferiore ai 20mila euro e che hanno bambini con un’età compresa tra i zero e i sei anni. Anche scuole materne quelle primarie e secondarie e le università sono argomenti presenti nel programma di Laura Puppato: per la prima categoria, la candidata vorrebbe che almeno l’ultimo anno di scuola materna fosse obbligatorio in quanto, in questo modo, i bambini arriverebbero in prima elementare senza problemi nel socializzare con i compagni di classe. Per quanto riguarda invece la seconda categoria, le scuole elementari e medie, il programma prevede una sorta di unione dei due corsi, trasformando gli otto anni scolastici separati in un unico corso da sette anni, con trenta ore settimanali per cinque giorni, proponendo di aumentare anche il numero degli insegnanti di sostegno affinché nessun alunno possa rimanere indietro.
Infine, per quanto riguarda l’università, il suo programma prevede che vengano introdotti continui corsi di formazione per i docenti, affinché si evitino fughe di cervelli. Il lavoro è il secondo punto del programma della Puppato, la quale punta innanzitutto a risolvere il problema del precariato e della disoccupazione giovanile che continua ad aumentare in maniera progressiva nel Paese e a semplificare e ridurre le procedure per l’apertura di nuove attività ed i tempi per il rilascio di permessi e licenze varie: inoltre, il programma prevede una maggiore efficienza da parte dello Stato nei pagamenti ai suoi fornitori, cercando di raggiungere lo stesso livello di efficienza con la quale lo Stato riscuote i suoi debiti. Infine, per quanto riguarda i costi dello Stato e la giustizia, nel primo punto la Puppato prevede un taglio del 50% dei parlamentari e dei consiglieri regionali, mentre sul secondo punto il suo programma prevede che ci sia una riclassificazione dei vari reati e che le pene vengano assegnate in base alla gravità del reato commesso, evitando pertanto che chi commette un reato minore possa essere incarcerato subito.