Nicola Vendola, detto Nichi, nasce nell’agosto del 1958 a Bari. E’ il terzogenito, preceduto da un fratello e una sorella, di una famiglia dove il padre lavora come impiegato alle poste e la madre è casalinga. Dopo essersi diplomato nel liceo scientifico di Bari, Vendola si laurea in lettere e filosofia nell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, portando all’esame una tesi su Pasolini: dopo aver dichiarato la sua omosessualità nel 1978, Vendola, due anni più tardi, diventa uno dei capi fondatori dell’associazione Arcigay e della Lega Italiana per la lotta contro l’AIDS. L’interesse per il mondo politico inizia durante la fase di vita adolescenziale quando, all’età di quattordici anni, nel 1972, si iscrive alla Federazione Giovanile Comunista Italiana, entrando a far parte della sezione del Partito Comunista Italiano, dove rimane fino al 1988, anno in cui decide di dedicarsi al giornalismo. Tre anni dopo aderisce al Partito della Riformazione Comunista, entrando a far parte della Camera dei Deputati nel 1992 grazie alla vittoria nei seggi di Foggia e Bari, mentre nel 1994 viene eletto segretario della Commissione Parlamentare Antimafia, diventando, due anni più tardi, vicepresidente della stessa Commissione fino al suo scioglimento. Nel 2005, Nicola Vendola riesce a vincere le elezioni per divenire Presidente della Regione Puglia, carica che ricopre tutt’ora, sconfiggendo nelle elezioni primarie Francesco Boccia e in quelle regionali il Presidente uscente Raffaele Fitto. Infine, nel 2009, diventa Presidente di Sel, Sinistra Ecologica Libertà.



Sono numerosi i punti che Vendola ha toccato nel suo programma: il primo tra tutti è l’istruzione, tema in cui il candidato, qualora vincesse le elezioni, vorrebbe intervenire sin da subito affinché ci sia un collegamento ben saldo tra università e lavoro, abolendo le facoltà a numero chiuso e ripristinando le ore di laboratorio extra scolastiche e gli insegnanti di sostegno aboliti dal ministro Gelmini. Per quanto riguarda il lavoro, il programma di Vendola prevede una diminuzione degli importi fiscali che le imprese devono pagare qualora all’interno vi siano lavoratori a tempo indeterminato, in maniera tale che le aziende possano assumere con tale tipologia di contratto, traendone dei vantaggi. 



Il candidato ha poi espresso la necessità di promuovere l’assunzione delle donne, lo sviluppo del lavoro autonomo e una maggiore sicurezza sugli ambienti di lavoro. Diversi i punti del programma dedicati poi ai diritti umani: tra essi spicca quello dell’uguaglianza dei diritti per le coppie omosessuali, etero e per le coppie sposate, quello riguardante il sovraffollamento delle carceri e quello riguardo i diritti delle persone che migrano nel nostro Paese, concedendo ai bambini nati in Italia da persone immigrate di esser riconosciuti cittadini italiani, abolendo inoltre la legge di Bossi e Fini che prevede il reato di clandestinità. Infine, nell’ultimo punto del suo programma, Vendola tocca l’argomento energia e il rispetto per l’ambiente: per energia, il candidato intende soltanto quella rinnovabile, in quanto grazie ad essa l’Italia potrà liberarsi dalla schiavitù delle energie non rinnovabili come carbone e petrolio, dannose per l’uomo e per l’ambiente. Il candidato tiene a precisare nel suo programma che grazie alle energie rinnovabili, come quelle fotovoltaiche e quelle eoliche, e grazie al contributo delle comunità locali, sarà possibile effettuare delle ricerche utili per migliorare ulteriormente le centrali e gli impianti.

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