A pochi giorni dal ballottaggio delle primarie, nel centrosinistra si torna a discutere sul regolamento. Renzi vorrebbe permettere il voto a tutti, anche a coloro che non si sono registrati per il primo turno, mentre secondo l’inflessibile Bersani le regole, già stabilite in partenza, non potranno essere modificate in corso d’opera. Allora Renzi sfodera in tutta risposta un sondaggio al veleno, secondo cui “se uscissimo dal Pd avremmo tra il 12 e il 25%”. Dopo neanche un secondo fa marcia indietro, dicendo che si tratta di qualcosa che non “farei assolutamente mai”, ma ormai il sasso è stato lanciato. Solamente ieri, invece, il sindaco di Firenze aveva contestato i dati delle primarie, rivendicando un distacco dal segretario del Pd non di oltre 9 punti, come i risultati hanno evidenziato, ma di circa la metà. Come se non bastasse, Renzi deve anche vedersela con il centrodestra, dove Berlusconi prima e Gasparri poi dicono di stare tenendo d’occhio con un certo interesse il sindaco fiorentino. IlSussidiario.net ha chiesto un commento al giornalista Riccardo Barenghi.
Quanto crede faccia piacere a Renzi questo interessamento del centrodestra?
Soprattutto a poche ore dal ballottaggio, non credo che Renzi possa apprezzare molto i complimenti di Berlusconi e Gasparri. Credo che un comportamento del genere rappresenti un tentativo del centrodestra, anche piuttosto patetico, di creare una sorta di caos all’interno dello schieramento avversario.
Con quali risultati?
Sembra che nel Pdl siano ridotti così male che, non sapendo bene cosa fare, preferiscono mettere zizzania nel Partito Democratico. Questo però non fa altro che confermare che di questo passo il centrosinistra si avvierà facilmente alla vittoria anche alle elezioni politiche, soprattutto per mancanza di avversari.
Non è troppo presto per dirlo?
Una vittoria, almeno ad oggi, è facilmente ipotizzabile. Meno chiaro è invece con quanti voti di maggioranza parlamentare il centrosinistra riuscirà e vincere e quindi se riuscirà o meno a governare. Questo sarà più chiaro solo nei prossimi mesi, prima attraverso un’intesa sulla legge elettorale e poi con il voto popolare.
Tornando alle primarie, si aspettava i risultati del primo turno?
Tutto sommato sì, anche se il risultato di Renzi è certamente più sorprendente di quello ottenuto da Bersani. Adesso andiamo verso un ballottaggio che, come stanno già dicendo in molti, sulla carta dovrebbe essere già scritto: vedo quindi una vittoria di Bersani ottenuta soprattutto grazie alla maggior parte dei voti dell’elettorato di Vendola. Certo, ogni previsione può facilmente essere ribaltata, ma credo che in assenza di particolari sorprese assisteremo a questo scenario.
Cosa pensa della nuova polemica interna sul regolamento?
Francamente mi sembra inutile. Il regolamento è stato stabilito prima dell’inizio della competizione e, giusto o sbagliato che sia, non si può certamente cambiare tra il primo e il secondo turno. Mi sembra quindi solamente un tentativo polemico grottesco che non porterà comunque a niente.
Parliamo invece di Vendola, a cominciare dal risultato ottenuto.
Il risultato è sostanzialmente nella media. Ha ottenuto i voti che più o meno erano stati previsti per le primarie e circa il doppio di quelli che i sondaggi danno per le elezioni nazionali, come è normale che sia. Sapevamo infatti che Vendola è intorno al 6% e alle primarie ha raggiunto il 15%, quindi siamo più o meno nella media. Ovviamente non è un risultato che può far piacere a un candidato che poco prima del voto si diceva convinto di poter andare al ballottaggio, ma è comunque un 15% che pesa molto.
In che modo?
Innanzitutto è una percentuale che potrà rivelarsi decisiva domenica prossima nel ballottaggio, con Bersani che però dovrà inevitabilmente aprire delle porte alle idee e alle istanze di Vendola se vorrà raccogliere i suoi voti. Inoltre, se il segretario del Pd dovesse vincere, è chiaro che il partito si presenterebbe alle elezioni politiche con quegli stessi voti, senza i quali la sfida si farebbe sicuramente più difficile.
Cosa si aspetta quindi per domenica?
Come avviene in tutte le elezioni, mi aspetto innanzitutto un’affluenza certamente minore. Per quanto riguarda il risultato, come ho detto, prevedo una vittoria di Bersani raggiunta grazie ai voti di Vendola, diciamo con un 60% contro il 40% di Renzi.
(Claudio Perlini)