In Italia è in atto un colpo di Stato progressivo. Parola di Beppe Grillo. L’ex comico genovese torna all’attacco con un nuovo post pubblicato sul proprio blog personale. Il primo passo verso la fine della democrazia, secondo Grillo, “fu la legge porcata Calderoli voluta e utilizzata da TUTTI i partiti nonostante le sceneggiate di facciata del pdmenoelle”. In questo modo, spiega, i parlamentari sono diventati “di nomina”, “come i cavalieri antichi, di 5 segretari di partito. Non più preferenze da parte degli elettori, ma, con una liberalità assoluta, amici, amanti, mogli, compari, avvocati di fiducia, sodali a cui fare evitare la galera”. Quello che invece viene definito il secondo “colpetto” di Stato è avvenuto con “la nomina di Rigor Montis (inserito a forza nel Parlamento come senatore a vita per meriti sconosciuti) a presidente del Consiglio senza che il precedente governo fosse sfiduciato dal Parlamento in aula. Un fatto mai successo prima. Un precedente inquietante”. Adesso, secondo il leader del Movimento 5 Stelle, ecco il terzo colpetto di Stato: “Nessuno sa quando si voterà, se ci sarà l’election day, con quale legge elettorale, con che circoscrizioni, se ci saranno premi e premiolini e chi lo deciderà. Nulla di nulla a pochissimi mesi dalle elezioni, mentre Napolitano a fine mandato estende le sue prerogative di garanzia della Repubblica a sovraintendente della prossima legislatura”. Quindi, spiega Grillo, il prossimo presidente deve essere Monti, nessuna coalizione deve vincere, nessun governo politico dovrà guidare la Nazione, “la legge elettorale in gestazione con Calderoli in qualità di legislatore, estrema beffa e presa per il culo degli italiani, va disegnata per escludere ogni possibilità di vittoria del M5S e riproporre la minestra riscaldata della coalizione Pdl, pdmenoelle, udc con la new entry Sel. Un governissimo dei partiti in cui governa un altro, un cosiddetto “tecnico” (ma di che?) scelto dalla BCE. Un uomo di fiducia della finanza internazionale che sta facendo dell’economia italiana un deserto dei tartari”.



L’Italia non è più una democrazia, attacca Grillo, “ma una partitocrazia affiliata ai poteri economici internazionali. Chi ha portato allo sfascio il Paese si esibisce in televisione e concede interviste ai giornali proponendosi come il nuovo che avanza, senza pudore, senza vergogna invece di scomparire dalla circolazione! Ridono nei salotti, con il riso di Franti, i responsabili della disoccupazione, della svendita del Paese, della corruzione (mai una legge), della mafia (con cui lo Stato ha trattato), del conflitto di interessi (mai una legge), del debito pubblico con cui hanno rovinato l’Italia e riempito le tasche delle lobby, della distruzione delle imprese, di una pressione fiscale inumana e degli stipendi più bassi d’Europa. Non potete essere sia la malattia, sia la cura”. E conclude il messaggio con il consueto annuncio: “Ci vediamo (comunque) in Parlamento. Sarà un piacere”.

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