Il Pdl dice addio alle primarie. Alla fine Angelino Alfano, dopo aver difeso strenuamente la competizione interna per la premiership, ha dovuto arrendersi a Silvio Berlusconi a favore di una maggiore unità e una rinascita del partito. Dopo una giornata di intense trattative, sebbene l’annuncio ufficiale ancora non sia stato fatto, sembra che però la decisione sia già stata presa. Tra le ipotesi più accreditate di queste ultime ore, si parla adesso di un nuovo partito da far nascere proprio dalle ceneri del Pdl, con tanto di nome e simbolo nuovi, azzeramento degli attuali vertici e svecchiamento della classe dirigente. Al posto delle primarie, inizialmente in programma per il 16 dicembre, potrebbe essere organizzata prima di Natale una grande convention di presentazione del nuovo schieramento, lontana però dalla consueta ritualità congressuale del passato. Fabrizio Cicchitto, dopo aver appreso la notizia, ha espresso il proprio “inevitabile rammarico per l’occasione persa dal Pdl, che a giugno di quest’anno aveva stabilito di fare le primarie partendo da Angelino Alfano ed evidentemente aprendo il confronto con altri candidati”. Anche Maurizio Lupi, ospite di Porta a Porta, aveva già fatto capire che le primarie “a questo punto non si possono più tenere il 16 dicembre”. Del resto anche Luigi Berlinguer, presidente dei garanti delle primarie del centrosinistra, aveva spiegato proprio su queste pagine di aver preparato “accuratamente la macchina organizzativa in due mesi di lavoro. Di fronte a tutto ciò, sinceramente mi domando come farà il centrodestra, dopo aver annunciato di voler fare le primarie il 16 dicembre, a organizzare un appuntamento come questo. Probabilmente non ci si accorge di che lavoro sia stato fatto”. Tra i candidati di centrodestra fino a ieri in corsa per la leadership, l’unica a chiedere ancora a gran voce le consultazioni interne è Giorgia Meloni, la quale auspica che, se non a dicembre, si possano fare almeno a gennaio. 

Intanto, in attesa che Berlusconi e Alfano chiariscano i progetti futuri, il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, intervistato dal Tg3, avverte: “Se Berlusconi presentasse una nuova Forza Italia o se tutto il Pdl si orientasse a chiamarsi o a essere una, non voglio dire riesumazione, una riedizione in Forza Italia chi ha una storia parallela ma diversa come chi era in Alleanza Nazionale dovrebbe proseguire la propria strada nel centrodestra con una formazione politica diversa che voglia immaginare un futuro più profondo di un ritorno all’indietro e basta”.