Massimo Donadi e Nello Formisano si sono dimessi dall’Italia dei Valori e da tutte le cariche che ricoprivano all’interno del partito e del gruppo parlamentare. Dopo aver annunciato le proprie intenzioni nel corso di una recente conferenza stampa alla Camera, i due hanno fatto sapere che daranno vita a una nuova formazione politica che si rivolgerà a tutto il centrosinistra moderato. “Dopo una riunione durata 4 ore ieri sera dei gruppi parlamentari dell’Idv in cui non c’è stata nessuna rassicurazione su correzione di linea e di gestione da parte di Antonio Di Pietro, abbiamo deciso di lasciare sia il partito sia il gruppo parlamentare”, hanno spiegato Donadi e Formisano, rispettivamente ex capogruppo dell’Idv alla Camera e deputato ed ex responsabile dell’Idv in Campania, secondo cui Di Pietro ha portato a un “progressivo tradimento e snaturamento della natura dell’Idv: del radicalismo riformista di cui questo Paese ha bisogno, è rimasto solo un radicalismo arrabbiato e spesso ideologico”. “Si è partiti dalla famosa foto di Vasto – ha dunque aggiunto Donadi – ma poi tutto si è distrutto con le critiche frontali al presidente della Repubblica e al Pd. Il consenso all’Idv è intanto diminuito del 50-60%. Abbiamo iniziato a oscillare tra i referendum sul lavoro e Grillo, ci siamo trovati di fronte a un partito senza una linea chiara”, quindi, spiega, “il nostro dissenso era maturato da tempo”. Ecco poi l’annuncio della creazione di una nuova formazione politica: “Non faremo un raggruppamento di combattenti e reduci. Dopo la fine del berlusconismo, vorremmo tornare a riappropriarci della politica. Il modello dell’uomo solo al comando è finito”, ha spiegato Formisano, secondo cui “c’è bisogno di ritornare a squadre e non a singoli leader. Il modello è quello di Hollande che ha saputo costruire una squadra”. La nuova realtà si rivolgerà, come annunciato, “a tutte le esperienze di civismo che sono una galassia in grado di contribuire allo schieramento di centrosinistra”, mentre Donadi fa sapere che per quanto riguarda “le primarie del centrosinistra, noi daremo indicazione di voto a favore di Bersani perché ha il profilo giusto per questa fase, è un federatore”. Con le dimissioni di Donadi e Formisano, l’Idv scende pericolosamente al di sotto della soglia minima, pari a 20 componenti, per aver diritto al gruppo autonomo alla Camera.
Ieri si è infatti dimesso da segretario toscano del partito anche Fabio Evangelisti, spiegando che la decisione “è conseguenza diretta dei deliberati dell’ultima riunione dell’Ufficio di presidenza de l’Italia dei Valori, là dove si dice che è ormai necessario avviare una nuova fase costituente, aperta al contributo di figure ed espressioni della società civile, per costruire un nuovo soggetto politico. Per fare ciò, non v’è dubbio, servono energie fresche e grandi entusiasmi. Caratteristiche che, al momento, non mi riconosco”, ha fatto sapere Evangelisti. L’Idv dovrà adesso chiedere una deroga al presidente della Camera Gianfranco Fini per non perdere lo status, ma le prime indiscrezioni non sembrano volgere a favore del partito di Di Pietro.