“Di fronte al colpo di Stato del cambiamento della legge elettorale in corsa e al tetto del 42,5% per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis, la UE tace”. Beppe Grillo torna all’attacco dei partiti, colpevoli a suo giudizio di voler modificare la legge elettorale per evitare che il Movimento 5 Stelle possa creare troppi problemi nel 2013. E se la prende anche con l’Unione europea, silenzioso spettatore di questa riforma: “La Commissione Europea per la Democrazia attraverso il Diritto ha sancito nel 2003 – scrive Grillo sul proprio blog – che ‘gli elementi fondamentali del diritto elettorale, e in particolare del sistema elettorale, la composizione delle commissioni elettorali e la suddivisione delle circoscrizioni non devono poter essere modificati nell’anno che precede l’elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale o ad un livello superiore a quello della legge ordinaria’. C’è del marcio a Bruxelles”, conclude il leader del M5S, annunciando come sempre: “Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere”. Nella parte iniziale del post, invece, Grillo scrive che i partiti italiani utilizzano l’Unione europea “come un alibi, alla bisogna, quando serve, come per la Tav in Val di Susa, che in realtà non vuole più nessuno in Europa, oppure la ignorano completamente, come avviene per il falso in bilancio, la legge anti corruzione (che civiene chiesta dal 1999), il conflitto di interessi, l’elezione di condannati in Parlamento e per tutte le immani porcate per le quali siamo calpesti e derisi”. Il potere della Ue, ricorda Grillo, “è sanzionatorio: se non applichi le sue direttive paghi la multa. Se, ad esempio, non si ottempera alle direttive in materia di ambiente, il cittadino italiano (incolpevole) paga multe salatissime. L’Italia è sanzionata ogni anno per centinaia di milioni di euro per truffe ai danni della UE. Primatista assoluta”. Però, avverte, “multare il cittadino incolpevole (le tasse alla fine le paga lui) a causa dell’inefficienza e della corruzione della politica è come bastonare un asino sfinito dalla mola”. Riguardo la legge elettorale, proprio ieri il presidente del Senato, Renato Schifani, intervenendo al quindicesimo anniversario de “La casa di Andrea”, la struttura che ospita gratuitamente famiglie di bimbi bisognosi di cure mediche, ha detto che una riforma è necessaria, altrimenti “Grillo altro che al 30%, ce lo troviamo all’80%”.
Schifani, annunciando che “ce la stiamo mettendo tutta” per raggiungere un accordo, ha quindi auspicato che il suo ottimismo possa trasformarsi “a breve in certezza”. “Ci sono notevoli margini – ha dichiarato – per pensare che si arrivi a un’ampia intesa tra le forze parlamentari. Tra i partiti c’è una fase delicata e costruttiva, i partiti stanno facendo, con responsabilità, in modo che a breve si arrivi in aula a una riforma condivisa. I tempi sono brucianti, prima io poi le lancette so devono fermare”.