“Né Vendola né Casini. Mi sta a cuore solo la nostra capacità di raccontare un progetto credibile per l’Italia”. Sono le parole di Matteo Renzi nel corso di un’intervista al quotidiano Avvenire, in cui ha aggiunto: “Il Pd di Renzi può correre e vincere da solo. Senza i partiti, con gli italiani”.Anche perché – ha aggiunto il sindaco di Firenze – Casini “ha spiegato in tutte le lingue che preferisce Bersani. Beh lo accontento. Possono stare tranquillamente insieme, io preferisco stare con i cittadini”. Ilsussidiario.net ha chiesto un commento a Fabrizio Rondolino, giornalista, scrittore, attore e firma politica del quotidiano “il Giornale”.



Rondolino, secondo lei le affermazioni di Renzi hanno davvero senso in un momento in un momento in cui non si conosce ancora il sistema elettorale?

La cosa più probabile è che si vada a votare ancora con il “Porcellum”. E’ quindi ragionevole che i due blocchi si strutturino il più possibile, e quindi che a sinistra si formi un’asse Vendola-Bersani, destinato a rafforzarsi con l’aggiunta della lista arancione, per tentare in un secondo momento l’alleanza con Casini.



Sarà un’alleanza con i numeri per governare il Paese?

L’impressione generale è che, con l’eccezione forse di Bersani, che vuole andare a Palazzo Chigi, nessun altro abbia intenzione di vincere le prossime elezioni. Questo sistema politico, accartocciato su se stesso, fa di tutto per non perderle, cioè per non consegnare il Paese a Grillo, ma anche per non vincerle. Per vincere le elezioni ci vuole infatti una legge elettorale maggioritaria e una leadership forte. Sono le due cose che i nostri politici sembrano evitare a tutti i costi.

In che senso Bersani è un’eccezione?

Bersani è molto determinato a prendersi Palazzo Chigi. Dubito però che questo si realizzi, perché nessun altro vuole realmente che il segretario del Pd diventi presidente del Consiglio.



Nel Pd sono in molti a sostenerlo …

Il Pd da solo non basta, in quanto al momento otterrebbe il 25%. I sondaggi lo danno al 30% soprattutto per l’effetto primarie, cioè grazie ai voti di Renzi. Se quest’ultimo dovesse perdere, una parte di elettorato non voterà per il Pd. La forza elettorale del Pd è relativamente limitata, non va oltre il 35% compreso Vendola, cioè gli stessi voti che ottenne Occhetto nel 1994. Mi chiedo come si possa governare l’Italia in un momento così difficile con il 35%. Vincere le elezioni significa dovere governare gli italiani ogni giorno.

Quali sono le alternative a un’alleanza di governo che includa solo Bersani e Vendola?

Quello che posso escludere del tutto è un’alleanza tra Pd, Grillo e Italia dei Valori. Grillo andrà sicuramente alle elezioni da solo, la strategia del Movimento a 5 Stelle punta sul fatto che la politica e i suoi addentellati, incluso il giornalismo, sono profondamente marci. Nel momento in cui si dovesse alleare con uno qualunque dei soggetti in campo, Grillo perderebbe parte del suo smalto.

 

E quindi?

 

Ogni giorno che passa l’approdo più probabile diventa il Monti bis o la grande coalizione. In attesa che passi la nottata, i partiti preferiscono perpetuare questa situazione in cui nessuno vince ma nessuno perde, e quindi tutti hanno le loro convenienze. Personalmente lo trovo un calcolo molto meschino, e anche un po’ vigliacco.

 

Per quale motivo i partiti hanno paura di vincere le elezioni?

 

La classe politica della seconda Repubblica è morta e sepolta. E ha paura di vincere perché non sa che cosa fare. Il prossimo a salire a Palazzo Chigi dovrà fare i conti con il fatto che l’Italia non è uscita dalla crisi bensì vi è entrata, e la cura Monti ha ucciso l’economia italiana. I commercianti chiudono, le piccole aziende falliscono e quelle grandi licenziano. Insomma sono finiti i soldi, e il politicante che ha campato di “vacche grasse”, di spesa pubblica e di prebende oggi è in difficoltà.

 

Davvero non salva nessuno dei nostri politici?

 

Basti pensare che lo spread tra Italia e Germania lo ha costruito la nostra classe politica in questi dieci anni di euro, mentre nel 2002 tra i titoli del Belpaese e quelli tedeschi c’era un differenziale di mezzo punto. L’Italia ha avuto una classe politica vistosamente incapace che ha “spolpato” lo Stato e adesso ha paura perché quello che dovrebbe fare non è in grado di farlo, non è capace di affrontare la situazione che ha creato. Meglio allora mimetizzarsi, nascondendosi dietro a un governo tecnico.

 

(Pietro Vernizzi)