Dopo aver postato un durissimo attacco su Facebook, Matteo Renzi lancia un appello a Bersani per l’unità. In mattinata aveva elencato, sul popolare social network, i 20 motivi per cui “noi siamo diversi da loro”. E già quel noi e quel loro aveva fatto infuriare non poco Bersani, che aveva invitato il sindaco di Firenze a tenere conto del fatto che “loro” non possono essere considerati i compagni di partiti, quanto, piuttosto, Berlusconi e tutta la destra. Tra i 20 motivi, Renzi ha rinfacciato a Bersani il fatto che lui e la classe dirigente che rappresenta si avvalgono di vitalizi, la morte della dignità politica. Inoltre, “loro” avrebbero votato assieme a Fiorito l’aumento degli emolumenti per i consiglieri regionali. Duro anche l’attacco sulle regole. A Renzi è stato rinfacciato di aver comprato una pagina a pagamento per farsi campagna elettorale dove, in realtà, si limitava a invitare la gente ad andare a votare. Loro, invece, hanno disseminato Roma, quando ormai i termini per la campagna erano chiusi, di cartelli con scritto “vota Bersani”. Senza dimenticare la pagina sulla Stampa con il medesimo invito. Scontato il riferimento alla rottamazione, dove Renzi ricorda che la regola di non fare più di tre mandati, e di andarsene dal Parlamento dopo averci passato ben 15 anni, nella stragrande maggioranza dei casi si è trasformata in una deroga. In seguito, intervistato da Repubblica, il rottamatore ha assunto toni del tutto differenti. «Avevo chiesto a Bersani un gesto di disponibilità, per recuperare un po’ di tranquillità e di calma ritirando il ricorso che Bersani aveva proposto contro di noi. E’ evidente che non abbiamo violato alcuna regola. Purtroppo questo appello non è stato ascoltato, ma rilancio oggi», ha detto facendo presente che sarebbe un vero peccato, ora che si è giunti all’ultimo chilometro di un percorso e di una bella occasione, se «all’ultima curva», si rovinasse tutto. «Faccio un appello a Bersani: siamo entrambi a Milano, se vuole gli offro anche un caffè. Facciamo un appello insieme alla serenità e alla tranquillità», ha aggiunto Renzi, pregando di evitare, giunti ormai al traguardo, di rinfocolare le polemiche alla vigilia del ballottaggio delle primarie di domenica.
Renzi ha poi promesso che, se perderà le, nessuno griderà ai brogli. Bersani, dal canto suo, si è limitato a rispondere «per bere oggi un caffè con Matteo Renzi, come il sindaco ha chiesto via Twitter, c’è qualche “problema logistico, ma vorrei rispondere: anche un pranzo quando c’è l’occasione. Siamo tutti una grande squadra».