“Questa leggenda metropolitana per cui avrei paura della partecipazione andrà smentita: ho vinto ovunque nelle grandi città. È un’accusa ridicola”, così il segretario del Pd, Pier luigi Bersani che ha aggiunto “Voglio che si capisca, al prossimo giro, che le regole vengono prima del consenso: le nostre primarie sono aperte, ma non sono un porto di mare. La gente si adeguerà alle regole”. Le polemiche fra i due candidati al ballottaggio delle primarie del centrosinistra, Bersani e Matteo Renzi sembrano inasprirsi ogni ora di più, via via che ci si avvicina a domenica. Se Bersani insiste perchè il regolamento delle primarie venga rispettato, il comitato pro Renzi, la commissione Big Bang, ha creato il sito domenicavoto.it per facilitare la registrazione per chi non si è potuto iscrivere e, perciò, non ha votato al primo turno. Le richieste per essere considerate valide dovranno pervenire entro e non oltre le 20.00 di oggi. Secondo un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre, la forbice di voti a favore dell’attuale segretario di Pd va dal 53 al 57% mentre Renzi mantiene le distanze attestandosi fra il 43 e il 47% . “Il dato tiene conto dei votanti al primo turno. Ma 100-200 mila elettori nuovi potranno fare la differenza” dice all’Ansa il presidente di Swg, Roberto Weber. Dello stesso parere, il sondaggista Arnaldo Ferrari Nasi che contattato da IlSussidiario.net dice: “Secondo i nostri dati, rispetto al primo turno, gli elettori non hanno cambiato rotta ma restano fedeli al voto espresso domenica scorsa. L’incognita più grande, a conti fatti, è quella di chi vuole andare a votare ma non l’ha fatto al primo turno”. “Noi – ha detto il primo cittadino di Firenze in un’intervista radiofonica – abbiamo semplicemente detto che siccome queste regole complicate del ballottaggio permettono fino a stasera alle 20 di poter comunque partecipare al ballottaggio, anche se non hai partecipato al primo turno, mandano una mail, noi abbiamo soltanto messo su un sito per consentire a chi vuole di iscriversi e di poter partecipare al ballottaggio e questa scelta è stata considerata un violazione delle regole. 



Stiamo chiedendo alla gente se vuole venire a votare, vi sembra sia violare le regole? La sensazione è che in queste ore – dice Renzi – stia prevalendo la paura e mi dispiace perchè era meglio chiudere la campagna elettorale con il sorriso, non con astio e rancore”. L’obiettivo di Renzi e del suo staff è quello di poter attirare, attraverso invio di mail e l’apertura del sito ad hoc per facilitare l’iscrizione, almeno 200mila persone e convincere il numero più alto possibile di elettori, circa 600mila che al primo turno hanno preferito Nichi Vendola o Laura Puppato o Bruno Tabacci. “Da un’indagine che noi abbiamo compiuto sui nostri panel privati- dice ancora Ferrari Nasi- è emerso che, in previsione delle primarie, i comitati che fanno capo a Bersani hanno contattato e mobilitato il massimo delle persone che potevano raggiungere nel bacino a loro disposizione: questo aspetto non è stato completamente sfruttato dai comitati del sindaco di Firenze, anche per mancanza di strutture proprie. Del resto, gli elettorati dei due candidati sono diversi: mentre quello di Bersani è strutturato all’interno del Partito Democratico, quindi più facilmente raggiungibile mentre quello di Renzi convince anche elettori al di fuori del partito, difficilmente contattabile. Si tratta di un “limbo di renziani” fuori dal Pd su cui il sindaco di Firenze conta di fare molto affidamento in vista del ballottaggio”. “In più- spiega Ferrari Nasi- da monitoraggi compiuti sui social network, sui blog e sui vari siti internet, il confronto televisivo è stato stravinto da Renzi che ha battuto Bersani 10 a 2. E’, quindi, comprensibile l’insistenza di Renzi che incita le persone ad andare a votare. Sicuramente l’apporto di voti che può arrivare da questi due gruppi di sostenitori è, in assoluto, a suo favore”. Un cambio di regolamento, se anche fosse possibile, è comunque tardivo e Renzi lo sa bene. “In primis, ritengo che il sistema dei giustificativi- continua Ferrari Nasi- da inoltrare alle varie sedi del Pd per poter votare domenica sia un autogoal gigantesco del partito e, in più, questo rincorrersi di notizie e smentite in rete sulle modalità di voto non serve a chiarire le idee agli elettori, già oltremodo confusi”. Tornando al sondaggio di Swg, più della metà degli elettori di Nichi Vendola, il 57% voterà per Bersani, il 15 percento voterà per Renzi e il 28 percento non andrà a votare. Esprimerà la preferenza per il segretario del Pd anche il 47 percento dei sostenitori di Laura Puppato e il 25 percento di quelli di Bruno Tabacci. Oltre la metà dei sostenitori dell’assessore al Bilancio di Milano però non andrà a votare, ben il 61%infatti si asterrà.

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