“La Gross Koalition che dal 2005 al 2009 ha visto alleati i due partiti rivali CDU e SPD ha consentito alla Germania di ottenere successi altrimenti impensabili. Nei primi anni della crisi, il governo delle larghe intese con Angela Merkel nel ruolo di Cancelliere e il suo attuale sfidante, Peer Steinbruck, come ministro delle Finanze, si è reso conto che aveva il preciso dovere di fornire garanzie per il sistema bancario tedesco”. Ad affermarlo è Bernd Posselt, eurodeputato bavarese della CSU, secondo cui “tuttora quando si tratta di prendere decisioni necessarie ma impopolari in Germania si torna alla Grosse Koalition con proposte di legge bipartisan”. E aggiunge Posselt: “Monti può fare ancora molto per il bene dell’Italia. La sua straordinaria esperienza internazionale e il fatto di non essere uno showman lo rendono ancora necessario per il Paese”.



Posselt, il nuovo governo italiano si troverà ad affrontare difficoltà enormi. Ritiene che una Grosse Koalition potrebbe aiutare il Belpaese a gestire al meglio la crisi?

La necessità è quella di avere un governo stabile con una maggioranza più ampia possibile. Io sono sempre a favore di una leadership cristiano-democratica, tanto in Germania quanto in Italia e in qualsiasi altro Paese. E’ un fatto estremamente importante, perché l’Europa in generale e l’Italia in particolare hanno bisogno di stabilità.



In Germania ci sono state due Grosse Koalition, nel 1966 e nel 2005. Come valuta quelle esperienze?

Nel 1966 la Gross Koalition è rimasta in carica per un periodo molto breve. Nel 2005 la coalizione del primo governo Merkel è stata al potere per quattro anni, quindi per un’intera legislatura, e ha ottenuto dei grandi successi. Si è trovata ad affrontare i primi anni della crisi, quando il sistema bancario si trovava in profonda difficoltà. La Merkel e l’allora ministro delle Finanze, Peer Steinbruck, attuale sfidante del Cancelliere per il Partito Social-Democratico, dichiararono che era loro preciso dovere fornire garanzie per il sistema bancario tedesco. Ciò ha assicurato al Paese una straordinaria stabilità negli anni della crisi, ed è stata quindi di grande aiuto.



Quindi si è deciso di ritornare al bipolarismo …

Ancora oggi tutte le decisioni relative alla valuta europea e al fondo di stabilità sono molto impopolari, perché gli elettori tedeschi sono profondamente contrari al fatto di erogare queste somme di denaro per la Grecia e per gli altri Paesi euro-deboli. Nello stesso tempo è necessario farlo, e io sono del tutto a favore che ciò avvenga. Queste misure impopolari non possono quindi essere prese senza cooperazione tra il governo di Angela Merkel e l’opposizione social-democratica. In un certo senso quindi, per quanto riguarda le questioni europee, in Germania esiste tuttora una Grosse Koalition, nel senso che le decisioni sono sempre prese in modo bipartisan.

 

Quindi la Grosse Coalition è la formula migliore nei momenti di crisi?

 

Ovviamente non tutte le Grosse Koalition riescono a dare le risposte che servono, perché tutto dipende da chi ne fa parte. Ogni Paese ha bisogno di un governo stabile con un’ampia maggioranza, soprattutto in tempi di crisi, e di continuità in modo tale che non si debba andare a elezioni anticipate. Le maggioranze devono essere in grado di prendere anche delle decisioni impopolari. Senza queste ultime la stabilità è impossibile.

 

Lei come vede il futuro dell’Italia?

 

L’Italia è uno dei Paesi fondatori dell’Ue e uno degli Stati più importanti in Europa, nonché la patria di Alcide De Gasperi, uno dei padri dell’Unione. Voglio quindi che l’Italia torni a essere un partner forte nell’Ue. C’è quindi bisogno di forti istituzioni sovranazionali, come il Parlamento e la Commissione Ue, ma nello stesso tempo anche di una leadership comune di Italia, Francia, Germania e Polonia. Il compito di questi quattro grandi Stati continentali non dovrebbe essere quello di dominare, perché tutti gli Stati hanno i loro diritti nell’Ue, ma perché il Vecchio continente esca dalla crisi non è sufficiente il traino di Germania e Francia, bensì occorre un forte aiuto di Italia e Polonia.

 

Per il ministro tedesco Wolfgang Schauble, Mario Monti è stato meglio di Berlusconi. E’ d’accordo con lui?

 

Conosco molto bene Mario Monti, è stato un eccellente commissario Ue, ed è una delle migliori personalità politiche italiane per la sua serietà, la sua laboriosità, il fatto di non comportarsi come uno showman. Ritengo che anche dopo le elezioni continuerà a essere una figura positiva per l’Italia per la sua straordinaria esperienza internazionale, e se gli si affiancheranno dei politici giovani in grado di difendere il futuro del Paese sarà la combinazione vincente. La decisione spetta agli italiani, e non mi permetterei mai di scegliere al posto loro, ma in quanto amico del Belpaese e di politici come Rocco Buttiglione, non posso esimermi dall’auspicare che si trovi la soluzione migliore.

 

(Pietro Vernizzi)