Nei giorni scorsi il capo dello Stato aveva inviato una lettera al presidente del consiglio dei ministri chiedendo di intervenire per una sollecita approvazione delle disposizioni necessarie “al fine di agevolare le forze politiche nella raccolta delle firme per il deposito dei simboli e delle candidature”. Insomma una richiesta affinché vengano adottate misure concrete per la raccolta delle firme per la presentazione delle liste in vista delle ormai prossime elezioni politiche del 2013 che la crisi di governo ha ulteriormente anticipato. Benché non sia stata ancora fissata la data – dipende da quando Monti annuncerà ufficialmente le dimissioni – appare chiaro infatti che per molte formazioni politiche ci sarà da fare una vera e propria corsa per presentare in tempo utile le firme necessarie a potersi candidare alle elezioni stesse. Accogliendo dunque la richiesta di Napolitano, stasera alle 18 e 45 il consiglio dei ministri si riunirà proprio per discutere il provvedimento apposito. A polemizzare maggiormente sulla faccenda è stato Beppe Grillo che ritiene che le elezioni a febbraio rappresentano un gravissimo danno per il suo movimento. Ritiene infatti non ci siano i tempi necessari per poter far ciò e infatti ha già lanciato i Firma Day: “Nei prossimi due fine settimana con i Firma Day dobbiamo riuscire a raccogliere tutte le firme. Io sarò presente di persona nelle Regioni più a rischio per aiutare la raccolta”. Polemizza quindi con la decisione di votare a febbraio, un mese in cui in tutta la storia della Repubblica, dice, non si è mai votato: elezioni sotto alla neve, le ha definite, forse per tenere fuori dal Parlamento il suo movimento, si chiede? Ill problema fondamentale è che secondo le attuali normative le forze politiche già presenti in parlamento non hanno bisogno di raccogliere firme, mentre è necessario per tutti quei partiti che non sono rappresentanti in parlamento. Oltre ai Cinque Stelle è infatti il caso di partiti come il Pdci. Anche da qui infatti si alza la polemica lamentando che se dovesse restare in carica l’attuale normativa sarà impossibile raccogliere le firme. “Si verificherebbe in tal caso una strozzatura macroscopica della democrazia. Aspettiamo che ora Monti si muova: presto e bene” ha detto Manuela Palermi della segreteria nazionale Pdci. Posizione uguale anche sull’opposto versante politico. Storace di Destra Nazionale infatti ringrazia Napolitano per aver chiesto a Monti di muoversi sulla questione.
Per Storace Monti può agire in questo modo: o riducendo drasticamente il numero delle firme necessarie oppure esentare dalla raccolta firme quei partiti che hanno almeno un rappresentante in un qualche consiglio regionale. Stasera si saprà cosa deciderà di fare il capo del governo.