Andrea Olivero si è dimesso da presidente nazionale delle Acli (Associazioni cristiane dei lavoratori italiani). La decisione, come riporta un comunicato stampa diffuso recentemente, è stata comunicata formalmente nel corso della riunione di presidenza che si è tenuta oggi a Roma. “Il mio percorso personale – scrive Olivero nella lettera di dimissioni – mi porta ad assumere il rischio di un impegno diretto in politica nella speranza di poter dare un contributo per aprire una nuova stagione di partecipazione civica”. “L’amore per le Acli autonome, plurali e appassionate, come quelle che ho servito con dedizione in questi anni – scrive ancora Olivero – mi spinge oggi a rassegnare le mie dimissioni da presidente nazionale, nella profonda convinzione di poterne sostenere i valori in nuovi ambiti di azione”. Ringraziando le Associazioni, Olivero ha spiegato che il proprio percorso associativo gli ha consentito “di vivere una grande esperienza sociale e politica”, insieme a tutti coloro che “condividevano con me la passione per il mondo e la volontà di servire la Chiesa nell’impegno quotidiano a favore dei più poveri, degli esclusi, degli sfiduciati”. Le Acli, ha quindi poi concluso Olivero, “proseguiranno il loro percorso di mobilitazione della società civile mantenendo con orgoglio e determinazione la propria autonomia e il proprio pluralismo interno”. Andrea Olivero, 42 anni, di Cuneo, è stato il dodicesimo presidente nazionale nella storia delle Acli: eletto la prima volta nel 2006 e riconfermato nei congressi del 2008 e del 2012, dal 2008 è anche portavoce unico del Forum del Terzo Settore. Come si legge sul sito internet delle associazioni, i temi che hanno caratterizzato la sua presidenza, oltre “all’impegno per un nuovo protagonismo delle associazioni cattoliche e della società civile, che lo ha visto tra i promotori degli incontri di Todi”, sono stati “riforma del welfare, lotta alla povertà, cittadinanza agli immigrati, fisco e redditi delle famiglie, occupazione giovanile”. Adesso, secondo statuto, il nuovo presidente delle Acli verrà eletto dal Consiglio nazionale dell’associazione, che si riunirà entro la prima metà di gennaio.
Un paio di giorni fa, in un’intervista durante il videoforum a Repubblica.tv, Olivero auspicava “una lista Monti, una lista di società civile affiancata all’Udc”, nuova e “senza parlamentari uscenti”, insieme a Raffaele Bonanni e al movimento liberale di Luca Cordero di Montezemolo. Non coinvolto invece Gianfranco Fini e Fli, appartenenti a “un’altra cultura politica rispetto alla nostra. E’ difficile una convergenza tra noi e loro”, aveva spiegato.