I “traccheggiamenti” dimostrati dal Pdl sui tempi elettorali e sull’approvazione della legge di stabilità sono “indecorosi e incommentabili”. Queste le parole di Pier Luigi Bersani dopo l’incontro con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, a Bruxelles. “Siamo in tempo per procedere entro la settimana”, ha aggiunto il segretario parlando dell’approvazione della legge di stabilità. “Qui c’è una curiosa vicenda – ha sottolineato. Ci siamo detti tutti che si sarebbe fatta rapidamente la legge di stabilità e che poi si sarebbe andati alle elezioni alla prima data utile. Adesso vediamo da parte della destra tentativi di traccheggiamento indecoroso, inaccettabile e incommentabile. Non si può subordinare la legge di stabilità e la vita del Parlamento ai propri calcoli o interessi di partito. In queste ore siamo assolutamente in tempo affinché questo tentativo sia sventato e si possa chiudere la legge di stabilità. Poi sarà il capo dello Stato a indire le elezioni, ma la legge di stabilità ci vuole”, ha quindi spiegato Bersani. Il ddl stabilità è nel frattempo fermo in commissione Bilancio e atteso dall’aula di palazzo Madama da tre giorni. I lavori dovevano partire alle 8,30 di questa mattina, ma è ancora atteso un emendamento omnibus che dovrebbe contenere le ultime modifiche. E’ stato quindi annunciato un ulteriore slittamento, fissando alle 14 il nuovo orario per l’avvio dei lavori. Parlando con i giornalisti, il segretario del Partito Democratico ha anche commentato le recenti dichiarazioni di Silvio Berlusconi, pronto ad abolire l’Imu in caso di vittoria elettorale. Il Pd, ha detto Bersani, su questo “aveva fatto una proposta diversa”, ma “se uno si alza e fa il demagogo, dica dove trova 20 miliardi” perché “le favole hanno stufato”. Al termine dell’incontro con Van Rompuy, Bersani ha quindi parlato di “un’occasione importante per illustrare al presidente quali sono i nostri orientamenti in questa fase politica importante di campagna elettorale. Ho sentito il dovere di esprimere la nostra intenzione di dare continuità e spinta ulteriore alla posizione europeista dell’Italia, mantenendo gli impegni e arricchendoli in una prospettiva più solidale”.
Il presidente del consiglio Ue non ha chiesto “garanzie” sull’europeismo del Pd, ha concluso Bersani, “non ho difficoltà a dire che la gente ci conosce: noi abbiamo portato l’Italia nell’Euro, siamo quelli lì, sulla nostra volontà di fare le riforme non si può dubitare”. Il leader del Pd ha quindi precisato di “non voler smantellare l’agenda Monti”.