Non ci sono novità dell’ultimo minuto in questa corsa in cui le regole sono state oggetto di fortissima discussione e dissenso. Sono aperte dalle 8 di questa mattina le urne per il ballottaggio delle primarie di centrosinistra per il 2012 in cui finalmente si saprà chi, tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, sarà il candidato premier del Partito Democratico e dell’intera coalizione del centrosinistra alle prossime elezioni politiche. Dopo le infinite polemiche sul voto (clicca qui per tutte le informazioni su come votare al ballottaggio di oggi delle primarie 2012), i toni della competizione sono stati recentemente smorzati da entrambi i candidati, con tanto di inviti reciproci per un caffè o per un pranzo: la principale contestazione, ribadita nel corso di questa settimana dal giovane sindaco di Firenze, riguardava la possibilità di votare anche per chi non si fosse iscritto al primo turno, ipotesi però respinta più volte dallo stesso Bersani e dal garante per le primarie, Luigi Berlinguer. Le regole, hanno infatti sostenuto i due, sono state stabilite all’inizio e non possono essere modificate in corso d’opera. Proprio per questo, infatti, su oltre centomila domande di nuove iscrizioni giunte in questi giorni ne sono state accettate solamente poco più di settemila. In alcuni casi si registrano comunque difficoltà anche per i preregistrati ad accedere al voto, nonostante la presentazione delle stampate dei documenti inviati della pre-registrazione. Le notizie più curiose arrivano da Firenze, città di Matteo Renzi, decismante sotto la lente di ingrandimento per il particolare clima “poco collaborativo” denunciato dal candidato durante il primo turno e dove si addensa la maggior parte dei giornalisti. E’ facile però immaginare che problemi analoghi possano sorgere anche in altri seggi, tenendo conto – al di là delle polemiche – che gestire operazioni di voto per oltre tre milioni di persone costituisce uno sforzo organizzativo non indifferente e che il fenomeno delle primarie (di coalizione o di partito) è comunque ancora nuovo per il nostor Paese. Intanto dalle 8 di questa mattina in molti hanno aspettato Bersani e Renzi presso i due diversi seggi dove i candidati si sono recati a votare in occasione del primo turno: in via XXIV Maggio a Piacenza, seggio di Bersani, il segretario del Pd fino a poco fa ancora non si era visto, ma in poche ore si sono presentate già centinaia di persone per esprimere il proprio voto. Matteo Renzi, invece, nonostante il suo comitato aveva diffuso nella giornata di ieri una nota in cui spiegava che avrebbe votato nel pomeriggio, conclusa una partita di calcetto con i suoi collaboratori, si è recato questa mattina intorno alle 9 al seggio presso il circolo Arci in piazza dei Ciompi a Firenze. Fortunatamente in questa occasione, al contrario del primo turno quando Renzi dovette mettersi in fila per oltre due ore, non c’erano code. “Quando uno ha una responsabilità e incarna i sogni e le speranze delle persone – ha detto oggi Matteo Renzi – deve vivere con lucidità anche i momenti di disagio. Questa vicenda delle regole è una vicenda che non abbiamo mai violato. Tengo alla lealtà più di qualsiasi altra cosa. Noi ci crediamo fino all’ultimo tuffo, anche se l’accusa di aver violato le regole mi ha umanamente molto ferito, ma non è il giorno per fare polemiche perché continuando ad alimentare la tensione non vai da nessuna parte”. I primi disagi ai seggi sono invece stati registrati in diverse città, come spiega il comitato di Renzi in una nota recentemente diffusa: “Si sono verificati diversi problemi stamane all’apertura dei seggi a Firenze, a Cagliari e in alcuni seggi della Capitale. Nei luoghi indicati mancavano i registri elettorali necessari per il regolare svolgimento delle operazioni di voto. Una situazione questa che avevamo più volte denunciato nei giorni scorsi e che puntualmente si è verificata”, si legge nel comunicato.
Le urne resteranno aperte fino alle 20 di questa sera, anche se naturalmente come avvenuto anche durante il primo turno è facile immaginare che saranno smaltite eventuali code ai seggi anche dopo l’orario di chiusura, anche se il consiglio per chi voglia e possa votare è di recarsi quanto prima alle urne per evitare di scontrarsi in alcuni casi anche con una certa “fiscalità”, dato che l’affluenza è ancora una volta motivo di scontro tra i due contendenti perché ritenuta in grado di mutare gli equilibri consolidati. Appena le urne saranno chiuse si procederà allo spoglio fino al risultato finale.