Non è ancora un annuncio ufficiale ma dopo gli incontri con alcuni dei leader delle forze di centro, appare ormai chiaro e senza dubbi che l’attuale premier dimissionario, il “tecnico” Mario Monti, stia per scendere in campo come candidato premier alle prossime elezioni politiche. Caduto ogni mascheramento, dopo infiniti tira e molla e richieste da ogni parte soprattutto da parte di Silvio Berlusconi, Monti scioglierà la riserva a breve con un annuncio ufficiale. Si parla già di tre liste per la Camera dei deputati e una per il Senato: il vertice di ieri con Casini, Montezemolo e il ministro Riccardi ha dato i suoi frutti e nonostante quelli che lui stesso ritiene “rischi personali” Monti si propone dunque come alternativa al centro sinistra di Bersani e al centro destra di Berlusconi. Monti sarà dunque il leader delle forze di centro, i cosiddetti moderati. Manca ancora il suo annuncio personale dovuto al fatto che in quanto ancora capo del governo deve mantenere un ruolo sopra le parti. Tutto si dovrebbe risolvere quando fra due giorni una volta approvata la legge di stabilità potrà dare le annunciate dimissioni. Quando sarà il momento dell’annuncio non è dato di sapere in quanto proprio ieri Monti aveva deciso di cancellare la conferenza abituale di fine anno prevista per il 21 dicembre. Non parla Monti ma lo fa il ministro Riccardi il quale diche: “Nonostante i “rischi personali” a cui sa di andare incontro e benché sia convinto che sarebbe sicuramente “più comodo” restarsene nel suo studio da senatore a vita, a Palazzo Giustiniani, in attesa di un’offerta allettante da Bersani, in cuor suo Mario Monti ha deciso. La candidatura come leader del centro e quindi come candidato premier è sicura”. Anche se qualche parola a Monti sarebbe sfuggita, diretta a uno dei suoi massimi avversari, quel Massimo DAlema che lo ha sempre osteggiato: “Non mi faccio dare ordini da lui o giudizi sulla mia moralità”. E in quanto al programma sembra che sia già a buon punto: ai suoi collaboratori Monti avrebbe confidato di avere in mente “riforme epocali” al cui confronto quelle approvate nel suo anno di governo sarebbero poca cosa.
Sempre secondo il ministro Riccardi dietor la decisioen di scendere in campo di Monti la convinzioen che il suo operato non è ancora terminato e che solo forze di centro siano in grado di dire la verità agli italiani e continuare dunque con il risanamento economico dell’Italia.