Pare che la Cei preferisca, tra tutte le opzioni in campo, quella legata a Mario Monti. Ieri, un articolo dell’Osservatore Romano, “La salita in politica del senatore Monti”, aveva manifestato un appoggio più o meno esplicito al professore della Bocconi. Il quotidiano aveva parlato di «domanda di politica alta che probabilmente la figura di Mario Monti sta intercettando o sulla quale comunque il capo del Governo uscente intende legittimamente far leva e che interpella i partiti al di là dei contenuti del suo manifesto politico». Secondo l’organo editoriale del Vaticano, l’annuncio dell’impegno in politica del premier, effettuato secondo modalità piuttosto inedite, inaugura una seconda fase di quel programma riformista che, a causa della crisi e della congiuntura finanziaria sfavorevole, è stato solamente abbozzato. Un appoggio, quindi, non tanto e non solo alla figura di Monti in sé, quanto ai contenuti della sua agenda. Il giornale, poi, ha ricordato come l’instaurazione del governo tecnico dipese, sostanzialmente, dall’incapacità della forze tradizionali di assumersi le proprie responsabilità. «Quelle stesse forze politiche si ritrovano ora a interrogarsi sull’impatto che può avere la “salita in politica” di chi doveva, quasi per mandato, diventare impopolare». Un boomerang, in sostanza, rispetto al quale i partiti dovrebbero interrogarsi. Così come farebbero bene a chiedersi come sia possibile il successo, nei sondaggi, di chi «ha imposto agli italiani sacrifici pesanti». Oggi, è stata la volta della Cei. Il suo presidente, nonché arcivescovo di Genova, il cardinal Angelo Bagnasco, si è detto convinto del fatto che «sull’onestà e capacità di Monti ci sia un riconoscimento comune». Bagnasco ha fatto presente che ci potranno anche essere opinioni divergenti. Ma, ha aggiunto, il fatto che l’operato di Monti si riconosciuto con favore a livello internazionale è incontrovertibile. «Auspichiamo veramente che chiunque è nella politica, soprattutto nelle prossime elezioni, faccia una politica alta per il bene del paese. Di questo c’è bisogno per la gente». Contestualmente, il quotidiano dei Vescovi, Avvenire, in un articolo del direttore Marco Tarquinio, ha espresso profonde critiche nei confronti dei tradizionali partiti. Rispondendo, nella sua rubrica, a una lettera del deputato del Pdl, Antonio Palmieri, si è detto convinto di come i governi di centrodestra abbiano manifestato un «un alto tasso di inazione» «al cospetto di tentativi delle coalizioni di centrosinistra di agire, ma in senso sbagliato (zapaterista)».
Nel frattempo, è in corso a Roma un vertice tra il premier Mario Monti, il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, il ministro Andrea Riccardi e i rappresentanti di Italia Futura, il Think Tank che fa capo a Montezemolo. Oggetto dell’incontro, la decisione su quante e quali liste presentare alla Camera e al Senato.