L’Agcom (Autorità garante per le comunicazioni) ha approvato il regolamento sulla par condicio per le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Il testo vieta la presenza nel corso dei programmi di intrattenimento sia ai politici sia a figure come il capo del governo uscente, Mario Monti, che ufficialmente è un “soggetto” non candidato. Le disposizioni valgono per i quotidiani, radio e tv private e locali e ai sondaggi. Nei giorni scorsi la presenza del candidato premier del Pdl, Silvio Berlusconi, nel corso di diverse trasmissioni tv aveva suscitato vivaci polemiche.
Il regolamento è stato approvato all’unanimità e sarà in vigore tra il giorno di convocazione dei comizi elettorali e un giorno prima dell’apertura delle urne elettorali. L’articolo 7 della norma estende la sua validità a quanti sono chiaramente riconducibili a soggetti politici, come Mario Monti che correrà per le liste di centro. Il testo dell’Agcom, presieduta da Angelo Marcello Cardani, contiene alcune modifiche rispetto alla bozza del 20 dicembre successiva alla consultazione con la Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi. L’articolo 2 in particolare specifica che si intendono come “soggetti politici” tutti i partiti che costituiscono un gruppo al Senato o alla Camera dei deputati.
Lo stesso vale per i gruppi composti da diversi partiti, o rappresentati da sigle differenti, ma anche le liste che contano su almeno due europarlamentari o due parlamentari nel gruppo misto di Camera e Senato. Infine, la par condicio si estende anche ai partiti che rappresentano delle minoranze linguistiche e al gruppo misto di Camera e Senato. Nel periodo tra la data di convocazione dei comizi elettorali e la presentazione delle candidature, lo spazio e il tempo disponibile è ripartito in modo uguale tra tutti i soggetti politici identificati in quanto tali dall’articolo 2. Questa suddivisione può avvenire sia nell’ambito della stessa trasmissione, sia in un ciclo di più trasmissioni con lo stesso numero di telespettatori.
E’ consentito che durante le trasmissioni vi siano dei giornalisti che intervistino i diversi politici. La rinuncia a partecipare da parte di un partito infine non pregiudica il diritto da parte degli altri a partecipare alla trasmissione, anche se il tempo non è calcolato come il rinunciatario se avesse partecipato.