E’ ufficiale: Silvio Berlusconi si candida. Lo ha detto il segretario del Pdl Alfano al termine di una giornata convulsa che ha portato sull’orlo della crisi di governo. Crisi che è ancora tutta da chiarire, con lo stesso Alfano che domattina incontrerà il capo dello Stato per i chiarimenti del caso. Una giornata convulsa cominciata con le dichiarazioni del ministro per lo sviluppo Passera che aveva espresso malumore alla dichiarazione rilasciata da Berlusconi sulle sue intenzioni di candidarsi. Parole che per molti esponenti del Pdl significavano intrusione non gradita nelle tematiche politiche, in cui un esponente di governo tecnico non dovrebbe permettersi di entrare. A quel punto scattava una sorta di ritorsione che vedeva il Pdl rifiutarsi di votare il decreto sullo sviluppo sia alla Camera che al Senato, in questo modo innescando una crisi di maggioranza. Era il Pd a usare queste parole, chiedendo che Monti si recasse subito al Quirinale per le verifiche del caso. Una giornata piena di tensione, e adesso le parole di Alfano: “Silvio Berlusconi si ricandiderà alle prossime elezioni. Inutile fare le primarie” Ha poi aggiunto che domani mattina alle 10 e 30 vedrà il presidente della Repubblica. Avrà così modo, ha spiegato, di riferire sulle scelte del suo partito, scelte che potrebbero portare a una crisi di governo anche se non è questa la volontà del suo partito. Per quanto riguarda le astensioni dal voto di oggi, ha voluto dire che si è trattato di un segnale preciso verso il governo, perché così l’economia non ci piace come sta andando. Inoltre il Pdl ha effettuato una scelta di responsabilità perché non ha votato contro il governo. Ha poi aggiunto che i suo partito voterà la legge di stabilità: “Noi abbiamo sempre detto che non vogliamo far precipitare il Paese in un esercizio provvisorio, voteremo la stabilità”. A proposito della legge sulla incandidabilità approvata proprio oggi dal consiglio dei ministri, ha detto che essa non riguarda Silvio Berlusconi: è stato lui a volere questo decreto e ai processi in corso sarà assolto.
E’ intervenuto anche il capo del governo Monti che ha detto di essere in stretto contatto con il Quirinale: attende di conoscere le sue valutazioni “sul preannunciato passo del presidente del Pdl”. Infine il capo dello Stato nel pomeriggio si era raccomandato ai partiti di non far precipitare la legislatura prima del tempo necessario, allo stesso tempo chiedendo di valutare i tempi per la data delle elezioni.