Il Pdl esce dalla maggioranza e minaccia di far cadere il governo Monti. Le recenti dichiarazioni del ministro Passera su un’eventuale ridiscesa in campo di Berlusconi hanno fatto infuriare il Pdl che ha quindi deciso di non votare la fiducia al decreto sviluppo, pur non facendo mancare il numero legale, per poi lasciare l’aula e chiedere a gran voce le dimissioni del ministro dello Sviluppo economico. Alla fine il dl sviluppo è passato al Senato con 127 voti a favore, 17 contrari e 23 astenuti, con una maggioranza necessaria di 84. Questa mattina, parlando di una eventuale ricandidatura di Berlusconi, Passera aveva detto che “qualunque segnale che faccia pensare all’estero che l’Italia torni indietro invece che fare passi avanti è controproducente”. “Non posso entrare nelle dinamiche dei singoli partiti – aveva poi aggiunto – ma come Italia dobbiamo dare la sensazione che il Paese va avanti. Tutto ciò che può fare immaginare al resto del mondo, ai nostri partner, che si torna indietro non è bene per l’Italia”. Poco dopo il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri, ha annunciato in Aula a palazzo Madama, dove si votava la fiducia al decreto sviluppo, che il gruppo “non parteciperà al voto pur consentendo il mantenimento del numero legale”. Non si fa attendere la replica del Pd attraverso le parole di Anna Finocchiaro: “Se il principale partito della strana maggioranza che sostiene Monti non vota la fiducia, e lo fa in modo irresponsabile, in un momento delicatissimo per il Paese, vuol dire che il governo non ha più la maggioranza. Cosa succede in questi casi? Credo che Monti dovrebbe recarsi al Quirinale”. Anche il leader democratico Pier Luigi Bersani ha fatto sapere che questa sera sarà chiaro se il governo avrà ancora la maggioranza: “Bisogna capire se si è trattato di una astensione su un voto o di una astensione politica”, ha detto. “Farò il punto della situazione con i capigruppo e stasera si capirà, in un modo o nell’altro, se la maggioranza c’è”. Lo stesso Gasparri ha poi voluto rispondere alle parole della Finocchiaro, spiegando che il Pdl non intende scaricare le proprie “crisi politiche sull’intero Paese.
Con la posizione di astensione di oggi abbiamo comunque garantito che passasse il decreto, abbiamo sempre rispettato le istituzioni. E quello che faremo lo faremo alla luce del sole ma difendendo gli interessi dell’Italia e degli italiani”. Secondo Gasparri, quindi, “non è questo il momento per trarre conclusioni. Noi valuteremo cosa fare nei prossimi giorni”.