Il capo dello Stato ha preso parte al concerto di Natale nella Cappella Paolina del Quirinale (dal Restighi di Mozart, con la Wienner Kammerorchester). Un appuntamento tradizionale che però oggi viene distratto dall’esplodere della crisi di govenro, dopo l’annuncio dato da Monti ieri sera proprio dopo un lungo colloquio con il capo dello Stato. L’annuncio cioè di dimissioni una volta che si sia approvata la legge di stabilità. Motivo di tali dimissioni, si sa, l’evidente sfiducia espressa dal Pdl pur senza una mozione vera e propria di sfiducia, nell’operato del governo. Al proposito, lo stesso Monti aveva detto nelle scorse ore di aver voluto dare tale annuncio approfittando del weekend, momento in cui i mercati finanziari sono chiusi e non avrebbero potuto reagire come succede in casi analoghi con un crollo immediato. Ma i mercati ovviamente riapriranno domattina e la grande domanda di tutti è: come reagiranno, comunque? Se lo chiede anche Napolitano, che parlando dopo il concerto di oggi per i saluti, ha evitato di dire qualunque cosa sul colloquio avuto ieri sera con Monti, ma non ha potuto evitare riferimenti alla crisi in atto. Le proprie valutazioni, il presidente della Repubblica ha fatto sapere le farà al momento degli auguri con le alte cariche dello Stato, fra otto giorni. Ha solo lasciato trapelare la sua preoccupazione sui mercati finanziari: vedremo domani mattina come si comporteranno. Ansia insomma evidente, che la decisione di Monti in seguito ai contrasti con il Pdl possa portare a un nuovo crollo delle borse e a un nuovo innalzamento dello spread. La situazione italiana viene infatti attentamente monitorata da tutta Europa, specie da paesi come Germania e Francia che con Monti erano riusciti a costruire quelle condizioni di lavoro che erano state quasi impossibili con Berlusconi. Per adesso nessun commento è arrivato dalle capitali politiche, ma solo dai diversi media che registrano con preoccupazione non solo la fine dell’esperienza Monti ma anche la decisione di Silvio Berlusconi di tornare alla politica attiva con la sua candidatura.