Il presidente del Consiglio Mario Monti, ricevendo il suo omologo irlandese Edna Kenny a Palazzo Chigi, ha individuato nella sua condotta politica la linea da seguire. Monti ha spiegato, infatti, che l’economia del Paese, guidata da Kenny, rivela come, effettivamente, quanto si sta affermando da tempo in Italia abbia una sua reale concretezza. Ovvero, spiega Monti, le misure di consolidamento del bilancio, il rigore e le riforme strutturali, nel breve periodo possono determinare sacrifici e penalizzazioni. Ma, prima o poi, restituiscono quanto si è dovuto sacrificare: «generano effettivamente la ripresa della crescita economica», ha affermato il premier nel corso della conferenza stampa congiunta.



Il professore della Bocconi si è spinto fino al punto di indicare nell’Irlanda il modello da seguire, sottolineando come sia riuscita a passare da un Pil in caduta libera nel 2009, quanto era al meno 7 per cento, ad una avvio di crescita nel corso del 2011, fino ad attestarsi su un mezzo punto percentuale di in salita per l’anno in corso, previsione definita da Monti «rosea», specie se si considera la sfortunata congiuntura europea. «Il premier Kenny – ha aggiunto – è l’autore di una svolta nell’economia irlandese, partita da condizione di notevoli difficoltà, un caso che stimola l’interesse di tutti e incoraggia tutti».



Dal canto suo, Kenny ha riconosciuto al premier italiano la capacità di aver saputo ripristinare la credibilità internazionale del nostro paese in tempi estremamente rapidi; inoltre, ha fatto presente come entrambi condividano l’ipotesi di dar vita al più presto ad un firewall che possa dare garanzie di non contagio. Tra le priorità condivise, la necessità di far ripartire l’economia non nei singoli paesi, ma a livello europeo. Nella fase conclusiva dell’incontro, il primo ufficiale tra un premier italiano e uno irlandese dal 2004, c’è stato anche spazio  per qualche battuta sul calcio. Kenny, in particolare, ha commentato la sconfitta che l’Italia inflisse all’Irlanda dall’Italia, con un goal di Totò Schillaci, ai quarti di finale dei Mondiali di calcio del 1990



Monti, dal canto suo, si è limitato a dire, con un sorriso e una stretta di mano: «La prossima volta che l’Irlanda incontrerà l’Italia sarà al campionato europeo di calcio»