Da Sarego, in provincia di Vicenza, dove oggi si riunisce il Parlamento del Nord, Umberto Bossi ha rilasciato alcune dichiarazioni che sicuramente non cadranno nel vuoto, ma anzi scateneranno reazioni sia all’esterno che all’interno della Lega. Cominciamo con il versante esterno. Bossi ha detto infatti, commentando l’intervista che Silvio Berlusconi aveva rilasciato al Financial Times, che se l’ex Premier dovesse ritirarsi sarebbe un bene, perché così la Lega diventerebbe il partito di maggioranza assoluto del Nord. Un obiettivo da sempre perseguito, ma finora mai raggiunto. Un’altra prova che i rapporti con il Pdl non sono più così idilliaci come una volta. Anche perché interpellato a proposito della possibilità che ci sia un dialogo con Angelino Alfano, il Senatur ha risposto che questo dipenderà da che cosa il Segretario del Pdl proporrà. Dopo la manifestazione di Milano e la richiesta di far cadere il Governo di Mario Monti rivolta a Silvio Berlusconi, dal Carroccio arriva quindi un altro segnale negativo verso il Pdl.
Ovviamente Bossi ha preso di mira anche il Governo di Monti, che ha definito il peggiore per il Nord (come suggerito dal titolo de La Padania di oggi) e con il quale il dialogo appare impossibile. Tuttavia, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha spiegato che lui è Bossi in settimana avranno un incontro con il Premier, nel corso del quale verrà affrontata la questione della bocciatura dello Statuto regionale veneto, ritenuta una scelta politica contro il proprio partito. Nell’occasione si parlerà anche di un altro tema caro al Carroccio, quello delle quote latte.
Il leader della Lega è anche intervenuto sulle questione interne del partito, spiegando che esistono sì delle tensioni, ma che non si arriverà a una rottura. Bossi ha sottolineato la scelta operata sin dall’inizio dal suo partito di non avere correnti interne, perché ciò lo farebbe diventare come tutte le altre formazioni politiche. Il Senatur ha dovuto poi annunciare una decisione che non mancherà di creare qualche conseguenza all’interno della Lega Nord.
Flavio Tosi, Sindaco di Verona che si ricandiderà alle prossime amministrative non potrà infatti presentare una propria lista. Almeno questo è il diktat di Bossi, il quale ha aggiunto che lo stesso Tosi dovrebbe confermare oggi la sua “retromarcia”. Il Senatur ha spiegato che la lista personale avrebbe creato problemi al partito.