Rosi Mauro non ha intenzione di dimettersi. Questa è la sua ultima dichiarazione dopo giorni di polemiche e di rabbia della base leghista e dopo che Renzo Bossi si è dimesso spontaneamente. Il popolo della Lega chiedeva la testa anche della vice presidente del Senato. La Mauro ha invece rifiutato l’ipotesi dimissioni: lo ha detto durante la registrazione della puntata che andrà in onda questa sera del programma Porta a porta. Perché dovrei dimettermi avrebbe detto. Rosi Mauro continuando a parlare ha fatto sapere che prima vuole potersi spiegare, dire la verità sulla faccenda e poi deciderà il da farsi. Ho diritto di difendermi, ha detto ancora, nonostante quanto dicano i mezzi di informazione: “Lo farò parlando in Aula in Senato. Non ho nulla da nascondere e ho tutte le prove per rispondere alle accuse”. A proposito delle accuse a lei rivolte, la vice presidente del Senato ha detto che la Lega non le ha mai dato un euro: solo donazione in qualità di segretario del Sindacato padano. La direzione del partito, ha aggiunto, era informata. Questa dunque la posizione di Rosi Mauro nonostante le richieste, anche indirette, giunte ad esempio da Roberto Maroni che da giorni parla di necessità di pulizia all’interno della Lega. E proprio a proposito di Maroni, si è saputo che questa sera sul palco della manifestazione dell’orgoglio padano che si terrà a Bergamo, ci saranno solo lui e Umberto Bossi. La partecipazione dell’ex segretario della Lega era in dubbio fino a poco fa: adesso la presenza dei due rivali alla guida del partito, sembra suggellare una sorta di accordo nel segno della continuità. Maroni infatti è considerato il più autorevole erede di Umberto Bossi. Non ci sarà invece il sindaco di Verona Flavio Tosi, considerato tropo moderato dalla Lega e simbolo di quel Veneto che secondo qualcuno è degno di prendere la guida di una Lega che in Lombardia sembra andare a pezzi. Lo stesso Tosi però si è detto favorevole all’ipotesi Maroni. Una manifestazione quella di questa sera che vuole serrare le fila di un partito che sembra al momento in forte crisi di identità, smarrito nello scandalo che ha coinvolto il simbolo stesso della Lega, il leader assoluto Umberto Boss
Renzo Bossi oggi pomeriggio ha presentato in regione Lombardia le sue dimissioni ufficiali. Ha scritto una lettera aperta al giornale Brescia Oggi in cui ha chiesto ai 13mila elettori che lo avevano votato di avere ancora fiducia in lui: dimostrerà del tutto la sua innocenza dalle accuse a lui rivolte.