Le epurazioni interne alla Lega non sono ancora finire. Dallo scandalo che ha coinvolto l’ex tesoriere Belsito in un giro di denari pubblici distratti per finanziare le spese della famiglia Bossi, continuano a cadere illustrissime teste. A partire da quella di Bossi stesso, capo dimissionario del partito che ha fondato e di cui per 20 anni ne è stato la guida, dimessosi da segretario federale, anche se prontamente nominato, in seguito, presidente. Poco dopo è toccato al Trota, protagonista dello scandalo, e tra i fruitori dei finanziamenti che sarebbero dovuti essere destinati al partito per spese personali. Si è dimesso, infatti, dalla carica di consigliere regionale in Lombardia. Non è escluso che il passo sia stato sufficiente. In molti, infatti, gradirebbero la sua definitiva defenestrazione dal partito. La sorte che è toccata a Rosi Mauro. Bossi, in seguito alla rinuncia alla carica di segretario, aveva chiesto alla Mauro, tra i più noti esponenti del cosiddetto Cerchio magico, di fare un passo indietro e di dimettersi dalla carica di vicepresidente del Senato. Ma la sua pervicacia nel non lasciare lo scranno le è costata l’espulsione dal partito. Con ogni probabilità, non dover subire lo stesso trattamento, Monica Rizzi, assessore allo Sport della Regione Lombardia ha lasciato l’incarico. È stato il suo partito, del resto, a chiederle di dimettersi. Lei, a quel punto, ha pensato che fosse meglio ritirarsi per un po’ nell’ombra e lasciare passare la tempesta. «Nonostante siano chiuse le inchieste che mi vedevano coinvolta ed addirittura vi è stata la remissione della denuncia per dossieraggio nei miei confronti alla richiesta del mio partito di fare un passo indietro rispondo obbedisco, come ho fatto nel 2010 per candidare Renzo Bossi e in tutti questi 24 anni di Lega Nord», ha dichiarato annunciando di aver rimesso le proprie deleghe in seno al Carroccio nella mani di Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Dal canto suo, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, non ha escluso l’ipotesi di un rimpasto in seno alla giunta regionale. Oltre a Monica Rizzi, infatti, potrebbe lasciare anche l’assessore al Commercio, Stefano Maullo (Pdl) su pressioni dello stesso governatore e Romano La Russa, assessore regionale alla sicurezza e fratello dell’ex ministro della Difesa Ignazio, coinvolto in un’indagine della procura di Milano.



Formigoni ha anche lasciato intendere che la legislatura regionale potrebbe concludersi anche prima della scadenza naturale, prevista per il 2015. «Il termine sarà nel 2013 o nel 2015? Non lo so, e’ difficile dirlo, fare previsioni su questo è estremamente azzardato». 

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