Qualche settimana fa il vostro quotidiano si domandava che fine avrebbe fatto il cinque per mille. La domanda non era peregrina e volentieri ho portato il mio contributo. Ieri è stata resa pubblica la notizia che la delega fiscale prevede la stabilizzazione del 5×1000. Si tratta di una vittoria importantissima.

Quando nel dicembre del 2005 (sembra passata una eternità) faceva il suo ingresso sulla scena italiana, il 5×1000 veniva salutato con soddisfazione da parte dell’Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà che ne aveva condiviso la gestazione. Qualcuno guardava con sospetto, o meglio, con sfiducia adducendo una incapacità del “contribuente” di saper scegliere e di giudicare la bontà di un ente non profit. Così non è stato nel primo anno, con oltre 16 milioni di indicazioni. E lo stesso si può dire degli anni successivi.



Ho già avuto modo di sottolineare l’importanza paradigmatica del 5×1000, autentico (e forse unico) strumento di sussidiarietà nella legislazione nazionale.

L’Intergruppo non ha mai smesso di lavorare per la sua stabilizzazione, ed attorno a questa “battaglia” abbiamo raccolto l’adesione di molti colleghi. Oggi infatti sono oltre 300 i deputati e senatori appartenenti a tutti gli schieramenti che fanno parte dell’Intergruppo e non mi sembra eccessivo ringraziarli uno ad uno.



Nelle scorse settimana una nostra delegazione ha avanzato la richiesta di stabilizzazione al Presidente Monti e, grazie anche all’interessamento dei Sottosegretari Catricalà e Ceriani, oggi possiamo finalmente fare un passo concreto e decisivo in questa direzione.

Nel dettaglio il testo con la stabilizzazione prevede una razionalizzazione ed è da intendersi come una occasione per sistemare una volta per tutte le piccole sbavature di un istituto che nella sua concezione e nella sua impostazione non ha bisogno di alcun correttivo. Uno strumento che può aiutare l’Italia ad affrontare con un ulteriore motivo di speranza la crisi che stiamo attraversando.