La tassazione della prima casa ha trovato un filone di sintonia tra Paese e Politica: imposta inaccettabile! Gli italiani, in Italia e da emigranti, hanno lavorato immaginando come se il bene primario da realizzare oltre la sopravvivenza fosse “la casa”: il sacrificio per un bene ritenuto un riferimento stabile nella sua conquista, nella realizzazione e nella conservazione dell’eredità familiare.



Un’Italia che ha immaginato per decenni l’impreziosimento del risparmio anche più umile nella realizzazione della prima casa, lì dove dietro una porta, tra le mura frutto del proprio lavoro o dei genitori si vive la sacralità dell’unione familiare con le gioie e i dolori che realizzano il quadro di un’umanità talvolta difficile da accettare e vivere quotidianamente, ma che trovano la forza anche nella casa, simbolo dello stare sinergicamente uniti negli affetti.



Tutto ciò ha sostenuto il Pdl, ha detto Alfano, hanno detto negli Ordini del Giorno alla Camera e al Senato molti colleghi. Bisogna, è vero, insieme rimboccarsi le maniche per aiutare l’Italia a uscire da una crisi peggiore di quella del 1929, ma non si può immaginare che il frutto di un lavoro già tassato alla fonte sia ritassato in modo stabile su un bene primario come la prima casa. Il Governo ha accolto l’odg che chiude al 2012 questa imposta.

Avremmo voluto che fosse stata cercata un’altra fonte, ma siamo contenti che sia stata condivisa l’esigenza che il sacrificio sia “una tantum” per la prima casa. Una considerazione a parte merita l’attenzione rivolta dal Pdl e da altri colleghi ad alleggerire questa imposta per il variegato mondo del disagio.



Anziani con disabilità, famiglie colpite dalla disabilità e da disagio delle malattie croniche, hanno potuto trovare il trasferimento del loro bisogno negli ordini del giorno presentati e approvati, tesi a diminuire il peso del balzello, importante nelle cifre, ma che va oltre il valore numerico.

Ho letto che gli Ordini del Giorno valgono poco, durano lo spazio di un plauso. Io credo che la serietà e la compostezza di un nuovo corso della Politica non possa prescindere dalla veridicità con cui si parla e si assumono impegni con chi al nostro fianco è destinatario di una mancata fortuna nella vita. 

Sono i primi con cui condividere i possibili risultati positivi di un sacrificio. Loro hanno già dato, danno ogni giorno e, pertanto, devono essere destinatari di un impegno nei fatti delle Istituzioni che li rappresentano.