Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, annuncia la rivoluzione in seno alla politica italiana. Un nuovo predellino, dove, stando alle sue dichiarazioni, i protagonisti saranno più di uno. Non più un Berlusconi in solitaria, ma Berlusconi e, per l’appunto, l’attuale segretario del Pdl. La nuova creatura politica in cantiere arriverà dopo i ballottaggi alle amministrative. «Io e Berlusconi – ha detto – annunceremo la più grossa novità della politica italiana che cambierà il corso della politica italiana nei prossimi anni e sarà accompagnata dalla più innovativa campagna elettorale che la politica italiana abbia avuto dalla discesa in campo di Berlusconi del 1994». La notizia è stata data a margine del Salone del Mobile di Milano. Poi, ha precisato di averne discusso con l’ex premier proprio ieri. La manovra viene annunciata in un momento per nulla casuale. Far sapere che già esiste una proposta per superare l’attuale maggiore partito del centrodestra si è reso necessario in vista dall’imminente ennesima diaspora. Alfano, infatti, ha parlato della nuova formazione rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento rispetto al documento firmato dall’ex ministro dell’Interno, Beppe Pisanu – che ha raccolto l’adesione di 29 parlamentari – in cui si chiedeva esplicitamente di dar vita ad un nuovo soggetto che superi l’attuale Popolo delle Libertà.

Duro, poi, il commento in merito all’incontro tra il presidente della Camera, Gianfranco Fini, il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, e quello dell’Api, Francesco Rutelli. I tre si sono dati appuntamento nell’ufficio del numero uno di Montecitorio per dar vita alla costituente di Centro. A tal proposti, Alfano ha dichiarato: «Se il destino dei moderati italiani dovesse dipendere dall’incontro tra Fini, Casini e Rutelli, riuniti nella stanza del presidente della Camera, non credo sarebbe un grande destino». Oggi, in ogni caso, nel corso della riunione per dar vita alla costituente preceduta dall’incontro di ieri, il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa ha chiesto l’azzeramento del vertici dell’Udc come gesto di responsabilità per il bene del Paese.

Cesa ha suggerito, inoltre, di creare una struttura snella che sia in grado di favorire la nascita di un novo soggetto politico che metta insieme i moderati, i cattolici e l’area riformista liberale.