Sarà un Primo Maggio di lotta quello annunciato da Roberto Maroni, triumviro leghista e vero protagonista della stagione di pulizia interna al Carroccio, simboleggiata dalle scope di saggina impugnate nella manifestazione bergamasca di inizio aprile. «No Imu, No Equitalia», ha scritto infatti l’ex ministro dell’Interno sul suo profilo Facebook. «Il prossimo primo maggio nel nostro raduno a Zanica – ha proseguito Maroni – lanceremo la disobbedienza civile e l’obiezione fiscale contro il pagamento dell’Imu. Invitiamo anche i nuovi sindaci a seguirci perché l’Imu è un vero e proprio attentato al buon senso». IlSussidiario.net ha interpellato in proposito Attilio Fontana, Primo Cittadino di Varese, leghista e maroniano da tempi non sospetti.
Sindaco, la Lega vuol mettersi alla guida della protesta dei sindaci?
Guardi, la realtà è che su questa tassa si è creato un pasticcio che è la rappresentazione perfetta di questo governo e della sua incapacità. Una tassa che avrebbe dovuto finanziare i comuni finisce col riempire le tasche del governo centrale, perché non si è avuto il coraggio di dire che il vero obiettivo era fare una patrimoniale.
Non solo, i tecnici hanno anche sbagliato le simulazioni. Di conseguenza il gettito sarà molto inferiore rispetto al previsto e questo genererà altri problemi.
Come ad esempio?
Mi riferisco al fatto che il governo a un certo punto ha dichiarato che si riserverà di variare le proprie aliquote entro fine novembre. E così la gente non saprà quanto dovrà effettivamente versare allo Stato prima della fine dell’anno, anche se sono convinto che i cittadini dovranno rinunciare alla propria tredicesima.
È una tassa che, in pratica, scontenta tutti: i sindaci avranno meno risorse per i loro comuni (che incasseranno sicuramente meno dell’Ici dell’anno scorso), vedranno impoverirsi i loro territori e saranno ridotti al ruolo di esattori dello Stato.
Il singolo comune avrà la possibilità di aumentare delle aliquote. Lei cosa ha deciso di fare?
Per quanto mi riguarda ho presentato il mio bilancio alle opposizioni e alle forze sociali. Ho fatto la mia proposta, che per ora tengo riservata, aspettando il loro giudizio. Certamente però degli incrementi serviranno. E quasi tutti si troveranno nelle condizioni di dover prendere questa decisione. Tenendo presente, soprattutto, che molti cittadini non saranno nemmeno in grado di pagare.
Per tutte queste ragioni quindi è pronta a scatenarsi la protesta?
Come Anci abbiamo provato a contrastare l’Imu in tutti i modi, anche se l’interlocuzione del governo è stata molto modesta. La pazienza dei sindaci, a mio avviso, è stata anche eccessiva, ma a questo punto ciascuno di noi ha capito che non si può andare avanti così. Ecco perché, anche su mia sollecitazione, il consiglio nazionale ha deciso di organizzare una grande manifestazione di protesta il 24 maggio a Venezia.
Lei inviterebbe quindi i suoi colleghi sindaci a disobbedire, come propone Maroni?
A mio avviso, in questa situazione di esasperazione, i sindaci devono accettare qualunque proposta possa impedire questa deriva. Ognuno poi deciderà autonomamente, ma non credo che esistano alternative.
Anche Giuliano Pisapia è stato molto critico nei confronti di questa tassa. Potrebbe realizzarsi un asse inedito tra la Lega e il sindaco di Milano?
Al di là del colore politico, tutti i sindaci coscienti e per bene, sono sulla stessa barca e condividono le stesse preoccupazioni. Per questo dico che le parole di Pisapia mi hanno fatto davvero piacere.
Da ultimo, una domanda sulla Lega. L’iniziativa presa da Maroni secondo lei è davvero sufficiente per rilanciare il Carroccio?
Il movimento era tramortito da quello che stava emergendo, ma è bastato un briciolo di chiarimento e il coraggio di Roberto Maroni per rimetterlo in pista. I leghisti hanno capito che possono continuare ad avere fiducia nella Lega Nord.
Le pulizie quindi sono finite?
Assolutamente no. Stiamo ricostruendo con meticolosità tutto ciò che è successo. Laddove dovessero emergere, sia grazie alle indagini interne che a quelle della magistratura, comportamenti illegittimi, illeciti o moralmente riprovevoli, prenderemo nuove decisioni. Non possiamo permetterci di avere degli elementi al nostro interno che non mettono al primo posto il bene del movimento e quello dei cittadini. Chi non ha questi ideali è meglio che se ne vada…
(Carlo Melato)