Umberto Bossi presenta le sue dimissioni e decide di lasciare il ruolo di segretario della Lega Nord dopo l’inizio delle indagini sull’ex tesoriere del partito Francesco Belsito, condotte dalle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria. «Mi dimetto per il bene del movimento e dei militanti. La priorità è il bene della Lega e continuare la battaglia», ha detto Bossi al consiglio federale del partito, definendo «irrevocabile» la sua decisione. Alla testa della Lega verrà adesso introdotto un temporaneo triumvirato, composto dall’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni, dal coordinatore delle segreterie nazionali, Roberto Calderoli e dalla parlamentare veneta Emanuela Dal Lago. IlSussidiario.net ha fatto il punto della situazione con Attilio Fontana, sindaco di Varese.
Come ha vissuto la giornata di oggi?
E’ stata certamente una giornata difficile. La scelta che ha fatto Bossi rivaluta per l’ennesima volta la sua linearità e la sua volontà di anteporre anzitutto il partito, una decisione presa solamente per il bene della Lega. E’ certamente una situazione estremamente difficile da accettare per noi leghisti, perché Bossi e la Lega sono sempre stati un tutt’uno, quindi è ovviamente una scelta che cambia la nostra storia.
Secondo lei si riuscirà davvero «a fare pulizia» all’interno del partito, come ha detto Maroni?
Sono convinto che se non riuscissimo a farlo perderemmo ogni tipo di credibilità, innanzitutto nei confronti dei nostri militanti, ai quali dobbiamo grande rispetto. La qualità dei nostri sostenitori e dei nostri amministratori locali è la grande forza di questo movimento, quindi dobbiamo prima di tutto cercare di recuperare loro.
La convince la costituzione del triumvirato Maroni-Calderoli-Dal Lago?
È certamente una soluzione temporanea, che ci accompagnerà al Congresso federale. Maroni è sicuramente la persona più importante della Lega, ma sono tutti personaggi noti all’interno del movimento, quindi credo che come situazione tampone si possa accettare.
La convince anche la presenza di Calderoli?
L’importante era trovare una soluzione immediata e, ripeto, temporanea che potesse avere lo scopo di dare al movimento la possibilità di continuare ad operare in attesa del Congresso. E’ chiaro che una soluzione di questo genere non può durare a lungo perché il segretario deve comunque essere uno, e non tre. La vedo comunque positivamente perché rappresenta un ulteriore messaggio di estrema accelerazione verso il Congresso.
Cosa pensa invece di Emanuela Dal Lago?
E’ una persona seria e valida, ottima amministratrice e in passato anche ottima presidente di Provincia.
Maroni ha detto che se Bossi deciderà di ricandidarsi al congresso federale questo autunno, sarà pronto a sostenerlo. Non crede che Maroni debba ora prendere le redini del partito?
Sicuramente Maroni rappresenta l’unica alternativa, ma Bossi è pur sempre Bossi. Credo che adesso l’importante sia che ci si chiarisca all’interno del movimento con le tante persone che hanno malconsigliato Bossi in questi anni, e che lo hanno messo nella condizione di assumere questa decisione. Bossi rimane sempre il nostro capo.
(Claudio Perlini)