Le dimissioni di Umberto Bossi dalla sua carica storica di segretario (e leader) della Lega Nord continuano a far discutere. Uno scenario inimmaginabile fino a due giorni fa, una realtà che ha messo sotto shock l’intero Carroccio. Così come lo stesso Bossi, visto ieri in alcune immagini televisive davvero provato. L’accusato al momento è il solo tesoriere della Lega, Francesco Belsito, ma la famiglia Bossi sembrerebbe beneficiaria di molti soldi ottenuti grazie al finanziamento pubblico dei partiti. A insaputa dello stesso Bossi, come lui sostiene? Le indagini lo dimostreranno. Intanto viene reso noto il contenuto di parte dell’interrogatorio effettuato con la segretaria amministrativa della Lega, Nadia Dagrada, sentita dai pm di Napoli e Milano. La donna lavorava a stretto contatto con Francesco Belsito e nel corso dell’interrogatorio avrebbe ammesso che nel forziere del partito c’era anche del denaro in nero. Dopo essersi recato da Bossi, dice la donna, Belsito una volta mise in cassa venti milioni delle vecchie lire in contanti. Non solo: la Dagrada dice anche che una volta Belsito le disse di aver registrato una telefonata con Umberto Bossi in cui gli diceva tutte le spese fatte a favore della sua famiglia. Quella registrazione, le disse ancora, l’avrebbe usata per fare pressioni su di lui in caso lo avessero “fatto fuori”. Non sa dire però se tali registrazioni esistano davvero. La segretaria parla poi di un contratto di consulenza fatto a nome del figlio di Bossi, Riccardo, a Bruxelles: lo definisce il primo errore grave. Il contratto venne fatto nel 2003, poi con la malattia del senatore le cose sarebbero peggiorate. Dice che con i soldi della Lega si pagavano i conti personali dello stesso Riccardo Bossi, conti da migliaia di euro, così come le cure mediche di famiglia. Intanto oggi nella sede del partito si sta tenendo un incontro tra Bossi e Maroni, il più autorevole candidato alla sua successione. Il senatore sembra aver ripreso il piglio polemico caratteristico che lo distingue dopo lo smarrimento di ieri. Ha lanciato infatti accuse nei confronti della magistratura.
Dice che questa inchiesta “puzza”, troppo vicina alle prossime elezioni amministrative e che i magistrati sono dei farabutti. “Sa tanto di organizzato, noi siamo nemici di Roma padrona e ladrona, dell’Italia, uno Stato che non riuscirà mai a essere democratico”.