«Il 20 e 21 maggio si voterà per il ballottaggio in circa cento comuni. Il Movimento non ha voti da mercanteggiare con alcuno schieramento politico. Nessun apparentamento o alleanza ai ballottaggi. Né di qua, né di là». Questo l’appello che Beppe Grillo ha voluto lanciare sul proprio blog in vista dei ballottaggi in programma tra dieci giorni. Un chiaro messaggio rivolti a tutti i grillini pronti ad affrontare il secondo turno di queste elezioni amministrative a Parma, Comacchio, Garbagnate Milanese, Budrio e Mira. In questi comuni c’è però già chi sta facendo i propri conti per un eventuale avvicinamento al Movimento 5 Stelle. A Parma Elvio Ubaldi, candidato sindaco dell’Udc escluso dal ballottaggio, sta pensando di affidare le 14 mila preferenze ottenute al primo turno al grillino Federico Pizzarotti che potrebbero farlo pericolosamente avvicinare al candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli, avanti di quasi il 20%. «Da parte nostra potrebbe esserci un invito a votare per il Movimento 5 stelle – ha detto Ubaldi, come riportato da Corriere.it -. Non abbiamo ancora deciso. Stiamo a vedere cosa propongono i grillini per la città, avendo ben presente che non vogliono fare un accordo». Il “corteggiamento” rivolto al Movimento di Beppe Grillo arriva anche a Comacchio, dove Antonio Di Munno, candidato sindaco (Pdl e lista civica Il Faro) arrivato terzo ed escluso dal ballottaggio, sembra interessato a un accordo, parlando dell’esistenza di «punti di contatto tra noi e loro». Di Munno, dopo il primo turno, ha fatto registrare il 14% delle preferenze, proprio la percentuale che manca al grillino Marco Fabbri per raggiungere lo sfidante Alessandro Pierotti. In attesa di vedere cosa accadrà, Beppe Grillo torna alla carica e in una intervista all’agenzia Bloomberg torna sull’ipotesi per l’Italia di uscire dall’euro. Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, «il tema non può essere più un tabù. Il debito pubblico sale, la spesa pubblica è fuori controllo, le aziende falliscono, i costi del lavoro aumentano, gli stipendi calano e noi non abbiamo nemmeno più la possibilità di contrattare sul nostro debito».
Proprio per questo, conclude Grillo, «l’euro è un cappio al collo che si restringe di giorno in giorno». l’Italia deve quindi uscire dall’Euro, avendo così la possibilità di «svalutare la cara vecchia lira del 40-50%» che «anche se non risolverà tutti i problemi economici del Paese, renderà le nostre esportazioni più competitive».