Riceviamo e pubblichiamo la risposta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, all’articolo del direttore de Gli Altri, Piero Sansonetti, in cui commentava la recente lettera di don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione.

«Il fatto che in tutte le regioni d’Italia – scriveva Sansonetti – il mandato del governatore duri solo due mandati e che esclusivamente in Lombardia, per via di una legge voluta da Roberto Formigoni, possa durare all’infinito, e che su questa base lo stesso Formigoni sia ininterrottamente da 17 anni governatore della Lombardia è un fatto positivo? È un fatto secondario? Ha a che fare con un eccessivo attaccamento al potere? È dannoso per una corretta amministrazione della cosa pubblica?».



Caro Sansonetti,

ho letto con interesse la Sua lettera al Sussidiario nella quale solleva temi di grande profondità che trovo sia interessante approfondire. Non Le scrivo però per questo, ma per rispondere alla domanda finale che Lei pone e che riguarda il numero dei mandati di un presidente di Regione.

Innanzitutto una chiarificazione sui fatti: non sono io l’unico presidente a essere in carica da quattro mandati. Assieme a me c’è anche il collega Vasco Errani, presidente Pd dell’Emilia Romagna, e nessuno di noi si è fatto una legge a propria immagine e somiglianza.



Semplicemente la legge nazionale che impedisce il terzo mandato consecutivo è stata varata nel 2004 e non potendo e non dovendo essere una legge retroattiva è entrata in vigore a partire dal mandato successivo.

Dunque sia Errani sia io dovremo, ai sensi di legge, terminare il nostro mandato nel 2015 (ricordo che nel 1995, quando fui eletto per la prima volta, non si trattava di un’elezione diretta, ma fu il consiglio regionale lombardo ad esprimersi in tal senso).

Dunque nessuna legge ad personam ma soltanto il rinnovato consenso dei cittadini, con distacchi crescenti nei confronti del mio principale competitor, mi permette di governare la Lombardia da 17 anni. Il consenso dei cittadini e il suffragio universale, cose che a qualcuno in questi tempi danno molto fastidio, ma anche questo è un tema che non intendo approfondire.



Ma veniamo ad un punto fondamentale della questione: è giusto limitare per legge il numero dei mandati? Osservo che a livello nazionale una simile norma non esiste. E per questo, ad esempio, Giulio Andreotti ha potuto essere sette volte Presidente del Consiglio. E se Berlusconi e Prodi lo sono stati per sole due volte è perché i cittadini, per altrettante volte, li hanno bocciati.

Sia chiaro, nel 2015 io terminerò comunque il mio turno di servizio alla presidenza della Regione Lombardia. Ma una riflessione se debbano essere i cittadini a scegliere o una noma esterna ad imporre, sarebbe utile farla.

(Roberto Formigoni)