Come era ampliamente prevedibile, i partiti hanno deciso di non suicidarsi. Al di là del gesto immediatamente spendibile, ma inutile, dato che da qui a breve non ci saranno altre elezioni, abolire i finanziamenti pubblici ne avrebbe decretato la morte o un drastico ridimensionamento. Almeno, per gran parte di essi. Tuttavia, hanno rigettato tutti gli emendamenti alla riforma dei partiti che avrebbe sortito l’effetto di cancellarli completamente. Contro l’abrogazione dei rimborsi hanno votato il Pd, l’Udc e gran parte del Pdl. A favore, invece, si sono espressi la Lega, l’Idv, i Radicali, Noisud. I deputati di Fli hanno deciso, invece, di astenersi. Le proposte di modifica erano state presentate dai deputati del Pdl Giorgio Stracquadanio e Isabella Bertolini e dalla Lega. In tal senso, la Bertolini ha fatto presente che con la decisione di oggi partiti tradizionali, reduci da un voto che li ha visti sconfitti ovunque a vantaggio dell’antipolitica e del radicalismo, si sono condannati alla perenne sconfitta. Secondo la Bertolini si è persa, in sostanza, l’occasione per dare un segnale importante nel momento in cui sarebbe maggiormente richiesto. Per l’onorevole, inoltre, tanto vale, a questo punto, prepararsi a «fare le valigie e a lasciare campo libero a Beppe Grillo. Ritengo che sia possibile fare politica con un finanziamento non pubblico dove i cittadini siano i veri giudici del comportamento dei partiti». Ancora più duro, com’era da aspettarsi, è i giudizio della Lega nord che, in questo frangente è, del resto, alla disperata ricerca di nuova credibilità, andata in frantumi dopo lo scandalo legato al tesoriere Belsito e alla distrazione di fondi pubblici a vantaggio della famiglia di Bossi. La Lega, in  un comunicato, in un comunicato ufficiale del gruppo alla Camera, ha ricordato di essere l’unico partito realmente a favore dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. «La demagogia della maggioranza Pd, Pdl e Terzo Polo è stata smascherata», hanno aggiunto i deputati leghisti. Contestualmente, in ogni caso, sembra ben avviato l’iter parlamentare che condurrà alla riduzione dei rimborsi.



L’aula della Camera, infatti, ha approvato il primo articolo della proposta di legge sulla riforma dei partiti, quello che dimezza i contributi del finanziamento. E’ passato con 372 sì, 97 no e 17 astenuti. Contro hanno votato la Lega, Radicali, Noi Sud e Idv. 

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