La Lega Nord potrebbe lasciare il Parlamento. Ad annunciarlo è stato Roberto Maroni a margine dell’assemblea di Confindustria, spiegando che la decisione verrà presa solamente al congresso in programma per il mese di giugno. Dopo gli scandali e la disfatta elettorale, per la Lega è necessario adesso «trovare nuove e concrete risposte alla questione settentrionale». «Dobbiamo rinnovare la nostra proposta politica per tornare a prendere il consenso che abbiamo perso a queste elezioni ed aumentarlo – ha dichiarato Roberto Maroni -. La sfida è importante e significativa, ma sono sicuro che possiamo farcela in vista delle elezioni politiche del 2013». Lo stesso Maroni aveva commentato i recenti risultati elettorali, in cui la Lega ha perso in tutti i sette comuni del Nord in cui concorreva: «Con queste amministrative – aveva detto in conferenza stampa – si conclude la traversata del deserto da parte nostra dopo queste vicende. Con la stagione dei congressi, quello lombardo dei primi di giugno e soprattutto del congresso federale, si apre la fase nuova». «Abbiamo visto i risultati delle amministrative e dei ballottaggi – aveva poi aggiunto – e non sono stati positivi: abbiamo pagato un prezzo altissimo alle vicende che hanno coinvolto la Lega dal punto di vista mediatico e da quello giudiziario» e, pur non gridando al complotto, aveva voluto sottolineare che «certe paginate dei giornali ci hanno danneggiato». Intanto, attraverso una nota diffusa recentemente, Cesarino Monti, senatore leghista e sindaco di Lazzate, comune in provincia di Monza e Brianza, fa sapere di volersi candidare per il posto di nuovo segretario della Lega lombarda, andando dunque a sfidare Matteo Salvini: «Ho deciso di rompere gli indugi e porre la mia candidatura alla segreteria nazionale della Lega Lombarda – si legge nella nota – So che la battaglia sarà dura, anche perché il mio concorrente è diventato un personaggio mediatico molto forte». Solo un paio di giorni fa, invece, era stato lo stesso europarlamentare leghista Matteo Salvini, intervenendo alla trasmissione di Rai Tre “Agorà”, a dichiarare che «una delle ipotesi è di non candidarsi alle nazionali, ma solo alle locali».
«L’idea di un cambiamento che parta dalle regioni e che non passi più da Roma – aveva detto ancora Salvini – è un’ipotesi su cui stiamo ragionando. Non mi interessa cambiare nome, simboli, inno. Io ho un progetto. La politica non deve dare risposte alle alleanze e alle alchimie, ma alla vita quotidiana dei cittadini. Su questo stiamo facendo autocritica».