Silvio Berlusconi rimanda al mittente le voci diffuse negli ultimi gironi a proposito di un nuovo partito al posto del Pdl. Voci in realtà che sembravano alimentate anche da lui, facendo intuire la possibilità della nascita di una nuova area politica. Lo ha detto all’inizio dei lavori dell’ufficio di presidenza del Pdl in cui ha rilasciato anche critiche ai giornali che di solito sostengono il suo partito e che invece non stanno lesinando le critiche. Giornai che, ha detto, “fanno più male a noi che agli altri partiti” (Non penso a un altro partito. Le ricostruzioni dei giornali più vicini al Pdl fanno più male a noi che agli altri”). Per quanto riguarda il futuro del Pdl, l’ex premier ha indicato come strada un segnale di compattezza, una compattezza che non manca al partito. Dal canto suo, l’attuale segretario Alfano ha fatto sapere che verrà presentato un documento in sei punti per ribadire con forza che in Italia esistono due aree storiche e di una di queste Silvio Berlusconi è il protagonista. “Questa è una riunione importante perché segna una traccia su tante cose. Abbiamo tenuto una linea coerente da novembre ad oggi” ha poi aggiunto. Nel documento in fase di stesura ci sarebbe la stesura di un programma che prevede forme di consultazione, anche online, e tramite delle primarie di programma. Saranno dunque gli elettori tramite vere e proprie primarie a decidere il candidato premier del partito alle prossime elezioni, esattamente quanto ha deciso di fare proprio oggi anche Bersani. Il programma allo studio prevederebbe poi anche la riforma istituzionale nel senso semipresidenziale e la riforma della legge elettorale. Berlusconi dal canto suo ha voluto anche commentare i recenti sondaggi Euromedia che vedono il suo partito in calo dal 27 al 20%. Lo spiega così: l’appoggio che il suo partito ha dato al governo Monti e il fatto che lui stesso alle recenti elezioni regionali non si sia messo in primo piano. Secondo l’ex capo del governo, il 74% degli elettori del Pdl non condivide l’appoggio all’esecutivo Monti. Infine un attacco alla magistratura. terrebbe le persone in prigione solo per farle parlare contro di lui. 



Sempre a secondo di questi sondaggi, Belrusconi ha voluto precisare che l’astensionismo può essere battuto:  “L’elettorato del Pdl si divide così: il 36% vota sempre Popolo della Libertà, il 56% si astiene e il 10% vota per altri partiti. Ma secondo i sondaggi i nostri elettori sono pronti a tornare a votarci di nuovo se presentiamo un programma forte e credibile”. 

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