Il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Palermo con l’accusa di estorsione ai danni dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Secondo quanto si apprende fino ad ora, la Dda di Palermo starebbe effettuando alcuni accertamenti su flussi finanziari che ammonterebbero ad alcune decine di milioni di euro. Il fascicolo d’inchiesta è stato infatti aperto dopo aver scoperto una serie di passaggi di denaro tra Berlusconi e Dell’Utri a ridosso dell’udienza della Cassazione del 9 marzo 2012 sul processo per mafia nei confronti del senatore del Pdl. In quello stesso periodo fu inoltre venduta una villa di proprietà di Dell’Utri sul lago di Como per circa 20 milioni di euro e sembra che i magistrati stiano proprio approfondendo i dettagli riguardanti la congruità del prezzo, visto che una perizia del 2004 aveva stimato il valore dell’immobile in 9.300.000 euro. La presidente di Fininvest e figlia dell’ex premier, Marina Berlusconi, è stata convocata come teste e come parte offesa nell’ambito dell’indagine a carico del senatore. In precedenza anche Silvio Berlusconi era stato convocato dai pm di a Palermo come persona offesa, ma l’ex premier non si era presentato adducendo il legittimo impedimento. Oggi, inoltre, davanti alla Corte d’appello di Palermo, è iniziato il processo di secondo grado a carico di Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e difeso dagli avvocati Pietro Federico, Pino Di Peri, Massimo Krogh e Massimo Greppo. L’udienza ha preso il via con la relazione introduttiva del giudice a latere Daniela Troia, mentre l’accusa è rappresentata dal pg Luigi Patronaggio. Riguardo l’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di estorsione ai danni di Silvio Berlusconi, Dell’Utri ha detto ai giornalisti di non aver mai “ricattato nessuno, soprattutto il mio amico Silvio”. La villa, spiega, “l’avevo messa in vendita due anni fa per 30 milioni e il valore è questo”, mentre “l’occasione di concretizzare c’è stata solo in quel periodo”, ma “io ci ho perso perché la villa l’ho venduta a 20 e vale 30”, ha aggiunto il senatore.
Riguardo il processo che lo vede coinvolto, Dell’Utri lo definisce “politico”, in cui “i magistrati sono malati, morbosi, ma non riesco nemmeno a volergli male”. E’ un processo, conclude, che “si basa tutto su dichiarazioni che incautamente ho reso io nel ‘96, quando fui interrogato. Allora ero un imputato sprovveduto, oggi sono provveduto”.