Continua lo scontro tra Pd e Pdl sulla legge elettorale. Angelino Alfano mette i paletti e chiarisce rivolto ai democratici di avere “il serio intendimento di approvare la legge elettorale: ci dicano sì sulle preferenze e questa sera l’intesa è chiusa”. Secondo il segretario del Pdl, intervenuto nel corso della conferenza stampa nella sede del partito, ci sono “grandi possibilità al raggiungimento di un accordo” che, nonostante le differenze di vedute che ancora permangono, considera “non lontano”. Il Pd chiede sostanzialmente collegi e premio di maggioranza alla coalizione mentre il Pdl ipotizza premio al partito e preferenze. Anche Silvio Berlusconi sarebbe favorevole a quest’ultimo sistema, considerato il più forte “tra i tanti sistemi elettorali in cui il cittadino chiede rinnovate forme di partecipazione”. Alfano continua la propria analisi sul tema e spiega che di voler seriamente fare la legge elettorale e di volerla fare al più presto, “ma la questione non è agosto, la questione è trovare l’intesa sul contenuto concreto della riforma elettorale, che per noi è una priorità e dentro questa priorità c’è la priorità della individuazione della elezione diretta del deputato e del senatore da parte del cittadino. Al Pd glielo diciamo da settimane e settimane, dico a Bersani di non essere testa dura, altrimenti dovrà spiegare agli italiani che si tiene il Porcellum”. Ovviamente il guanto di sfida viene immediatamente raccolto dal segretario Pd Pier Luigi Bersani, secondo cui l’offerta di Alfano “è un uovo di giornata, mentre ieri sera era diverso”. Quindi, continua a spiegare, “aspetto domani mattina” per capire se ci sarà una ulteriore differente proposta, “perché siamo al settimo, ottavo messaggio diverso”, commenta ironico il leader dei democratici.  Anche Bersani pretende chiarezza e afferma: “C’è un punto solo da chiarire: si vuol fare e alla svelta? La soluzione si trova”, ha detto, sottolineando poi che “le condizioni per chiudere ci sarebbero, ma ho dei dubbi che si voglia. Spero che nei prossimi giorni il dubbio si sciolga, dunque non voglio fare polemiche con Alfano e con nessuno”. 



Infine, Bersani ribadisce che “le preferenze contengono dei rischi maggiori di quelli che si avrebbero con dei meccanismi più basati sui territori”, per poi concludere lanciando l’ironica frecciata ad Alfano: “Allora, potrei chiedere io a lui di dire sì ai collegi. Così saremmo a posto…”.



 

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