Antonio Di Pietro chiama a raccolta i “non allineati” e propone un asse che possa raggruppare forze politiche come Idv, Sel, ma anche il M5S di Beppe Grillo. Schieramenti che si oppongono al governo Monti e che al momento sono “messe ai margini” da Pd e Pdl: “Se non riescono a fare l’accordo sulla legge elettorale – ha sottolineato il leader dell’Italia dei Valori – è soprattutto perché la maggioranza del Governo, giustamente, non sa più quale sarà la lista che vincerà alle prossime elezioni. Hanno paura che nasca una coalizione di liste non allineate con anche noi e Grillo che alle elezioni vince e si prende anche il premio di maggioranza. E noi lasciamo che questo loro lo temano. A buon intenditor poche parole. Una cosa è comunque certa: troveremo una soluzione a ogni tentativo di ghettizzarci e metterci all’angolo attraverso la legge elettorale”, ha chiarito il leader dell’Italia dei Valori. Che attacca ancora: i partiti di maggioranza, ha detto, vogliono una legge elettorale “che assicuri, a chi è già in Parlamento, di mantenere la maggioranza e alle persone di rimanere sulle loro poltrone”. E a Radio Radicale spiega anche le intenzioni della maggioranza, i cui partiti “avrebbero trovato un accordo su un sistema in parte proporzionale, in parte per collegi, in parte con le preferenze e in parte no. Una legge scritta in modo che si sappia prima chi sono gli eletti e chi invece deve restare fuori”. Ecco allora la proposta dell’asse, una sorta di ABC composta da Idv, Sel e M5S. Certo le prime reazioni non sono state proprio entusiastiche, con Vendola che fa sapere che “per adesso non ci riguarda” ma che dopo aver avuto questa mattina un faccia a faccia a Montecitorio con Di Pietro ha spiegato all’agenzia Dire, di non aver perso la speranza di raccordare anche l’Idv con il Pd. La reazione dei democratici arriva invece da Enrico Letta, vicesegretario del Pd. Secondo cui “l’annuncio da parte di Di Pietro di un accordo sulla legge elettorale non ha fondamento. 



Il Pd sta lavorando con determinazione perché si giunga al superamento del Porcellum, anche se incontra notevoli resistenze e difficoltà. Sarebbe bene che su un tema così importante per il futuro dell’Italia si evitassero strumentalizzazioni”. 

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