Il decreto legge sanità è ancora in bozza, e già si aprono le polemiche. Oltre a quella sulla tassa per le bevande gassate che ha suscitato il no deciso del Pdl, c’è anche quella relativa al certificato medico per poter frequentare una palestra o una piscina. Da sempre il certificato di “sana e robusta costituzione” viene rilasciato dal medico di famiglia mentre il nuovo decreto proponeva che invece non se ne occupassero più i medici di base, ma il medico specialista in attività sportive. Poca fiducia nei confronti del medico di famiglia, che magari chiudeva un occhio su un fisico non proprio perfetto nel rilasciare il certificato? C’è anche chi vedeva dietro questa norma del decreto un modo per far sborsare soldi al cittadino e farne guadagnare allo specialista. Appena diffusa ieri questa notizia i medici di base hanno protestato. E in serata il ministro Balduzzi ha fatto marcia indietro lamentando la colpa di “un refuso” nel testo della bozza e ricordando che comunque il decreto al momento è appunto solo ancora una bozza, dunque soggetto a cambiamenti. Cambia allora la norma incriminata: per tutti coloro che non fanno attività sportiva agonistica, ma solo amatoriale, andrà ancora bene il certificato del medico di famiglia. Resta, fa sapere Balduzzi, l’intenzione che era alla base del provvedimento: fare visite mediche più serie e specializzate, per evitare casi estremi di malanni o anche di morte per una attività sportiva per cui non si era idonei. Una intenzione che comunque personalità importanti della medicina sportiva e non, avevano giudicato importante, un modo per tutelare la salute pubblica dei cittadini. Una visita generale, dicono, non è sufficiente per determinare se si è in grado di fare determinati sport. Da parte sua, il presidente della Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg), Giacomo Milillo aveva definito invece la norma inutile, perché questo tipo di certificati non ha mai dimostrato di essere efficace, ha detto. Aggiungendo che andare da uno specialista comporta costi aggiuntivi per il cittadino.
Secondo altri autorevoli esonenti del mondo della medicina, la vista medica per l’attività sportiva svolge un ruolo importante, in quanto l’unica vera visita di carattere generale per tutti dopo l’abolozione del servizio militare obbligatorio e della relativa visita medica.