Il decreto legge sulla sanità del ministro Balduzzi sembra arenarsi in Consiglio dei ministri, che si è riunito oggi per esaminarlo. Dopo aver incassato non poche lamentele da parte di chi ha criticato la tassazione delle bibite gassate o il certificato a cura deo medici sportivi per andare in palestra (norma peraltro subito ritirato additando la colpa a un “refuso”), adesso anche i colleghi di Balduzzi esprimono le proprie perplessità. Addirittura c’è chi ha posto il dubbio di anti costituzionalità e chi si è dimostrato preoccupato per la possibile mancanza di copertura finanziaria. Tutto fermo dunque: adesso il capo del Governo dovrà decidere se spacchettare il testo in un decreto e in un ddl oppure chiedere al ministro di rifare tutto. Il decreto conteneva norme pin rifeirmento anche a nuov emulte molto salate per i tabaccai che vendessero sigaretet ai minorenni e il divieto di videopoker nella vicinanza delle scuole.  Le critiche al piano di Balduzzi comunque sono arrivate un po’ da tutte le parti. I sindacati sono stati assai duri: la Cisl ha parlato di un decreto messo a punto senza alcun confronto con i sindacati confederali e i lavoratori della sanità, in cui non si affronta alcun vero problema dei lavoratori. Per la Cgil si tratta di un testo confuso e contraddittorio. Negativo il parere di Pd e Lega. Per i primi, nelle parole del senatore Marino, un decreto poco coerente. Positivo, dice, nel voler ricercare un miglioramento dei servizi territoriali e di valorizzare i medici di famiglia, negative invece “e nuove regole sull’intramoenia, vanno nella direzione opposta e di fatto cancellano lo stesso concetto di intramoenia” (le restazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale). Per Roberto Maroni segretario della Lega Nord invece un decreto come questo è la realizzazione di uno Stato etico “che ci dice anche cosa fa male mangiare”.  A questo punto, ha aggiunto in modo ironico, ci manca solo la tassa sull’aria. Il riferimento è alla norma prevista nel decreto di tassare le bevande gassate. 



Ovviamente in disaccordo con la decisione di tassare bevande come l’aranciata le associazioni di produttori di bibite che hanno espresso forte preoccupazione sull’intenzione di introdurre una tassazione specifica per i loro prodotti. 

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