Tutto è iniziato con la performance di Roberto Benigni alla Festa democratica di Reggio Emilia. Il primo a puntare il dito è Beppe Grillo che, in un recente post pubblicato sul proprio blog, si chiede: “Con che soldi sono organizzati gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione e per fare un po’ di festa in piazza del pdmenoelle? Costano una cifra. Ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? Forse quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori ‘amici’ e disinteressati (tipo Riva per intenderci)?”. Poi, riferendosi chiaramente a Benigni, l’ex comico genovese continua: “Gli artisti invitati sul palco lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta?”. Il primo a rispondere è proprio il manager di Benigni, Lucio Presta: “Per abitudine non prendiamo soldi dai partiti e anche questa volta non abbiamo incassato nulla dal Pd, ma dai biglietti venduti per lo show”, ha detto, sottolineando che “nel mondo dello spettacolo se c’é gente che viene a vedere l’artista e paga, incassiamo, altrimenti no. Non c’é nessun minimo garantito”. E’ poi il Partito Democratico, attraverso le parole di Lino Paganelli, responsabile eventi e feste del Pd, a confermare: “Lo spettacolo di Benigni è stato pagato dagli uomini e dalle donne che sono entrate nell’arena pagando un biglietto”, quindi “Grillo non si preoccupi: per quelli abbiamo da rendere conto a 7mila ‘finanzieri’, a 7mila controllori rigorosissimi che sono i nostri volontari: sono i primi a voler sapere come siano stati spesi i soldi per un evento che hanno contribuito a realizzare con il loro personale impegno e la loro fatica gratuita. Dunque, noi rendiamo conto delle spese prima ai volontari, poi ai cittadini e alla fine, ma proprio alla fine, pure a Beppe Grillo”. Infine l’ultima, pesante stoccata nei confronti del leader del Movimento 5 Stelle, questa volta inferta da Giovanni Guerisoli, ex segretario nazionale amministrativo della Cisl, impegnato dal 1994 al 2002. Durante la trasmissione La Zanzara in diretta su Radio 24, Guerisoli ricorda un episodio avvenuto nel 1999, quando “il buon Grillo per partecipare all’assemblea della Cisl ha chiesto 10 milioni di lire cash, tutti in nero e senza ricevute. E noi abbiamo pagato”. Guerisoli spiega che si trattava di “uno show a Numana, in provincia di Ancona. Dopo lo spettacolo lo pagai soldi in mano, a lui di persona”. 



I conduttori del programma radiofonico, quindi, gli chiedono come fosse possibile giustificare una spesa del genere: “Ma, a quel tempo era molto meno vincolante di oggi”, spiega Guerisoli. “Ci siamo posti il problema, ma in quel momento era complicato risolvere la situazione”. 

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