Mentre tra Pd, Pdl e Udc si discute animatamente riguardo l’approvazione della legge elettorale e l’eventuale possibilità di un Monti bis, Silvio Berlusconi fa perdere la proprie tracce. Sembra infatti che dopo la vacanza in Sardegna, dove peraltro è rimasto vittima di una caduta durante la consueta sessione di allenamento nel parco privato di Villa Certosa, il Cavaliere sia irreperibile da venerdì. Dopo qualche ricerca ecco svelato il mistero: secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera, l’ex premier si troverebbe a Malindi, in Kenya, ospite per qualche giorno presso il resort di proprietà dell’amico Flavio Briatore, il “Lion in the sun”. Qui Berlusconi, dopo aver visitato le suite del nuovo residence, si starebbe preparando per il suo ritorno in politica tra allenamento mattutino, dieta ferrea per perdere qualche chilo di troppo e lunghe passeggiate in riva al mare. Intanto in Italia la possibilità di assistere a un nuovo governo Monti anche nel 2013 sta velocemente dividendo i diversi schieramenti: Casini, chiudendo la festa del partito a Chianciano Terme, ha definitivamente spalancato la porta al premier: “Il presidente del Consiglio Mario Monti ribadisce che il suo orizzonte finisce nel 2013. Io lo contraddico: per noi dopo Monti, c’è Monti. – ha detto il leader Udc – Il cammino non va interrotto”. A essere contrario, però, è proprio il presidente del Consiglio, secondo cui è “impensabile che in un grande Paese democratico come l’ Italia non ci sia una leader di eleggere: mi rifiuto di pensarlo”, ha detto il premier dopo aver concluso la tre giorni di forum Ambrosetti a Cernobbio. “È sicuramente episodica, transeunte e limitata nel tempo l’esperienza del governo tecnico. Ma sono sicuro che non sarà limitata nel tempo l’esperienza di una maggiore penetrazione dei saperi e delle competenze professionali nell’attività politica con una maggiore consapevolezza del quadro internazionale ed europeo”, ha poi aggiunto Monti. Anche il segretario Pdl Angelino Alfano non chiude completamente la porta a una nuova legislatura targata Monti, ma a patto che gli elettori troveranno “il suo nome sulla scheda. La democrazia ha il suo sale nella celebrazione delle elezioni e nella consacrazione al governo di chi le vince”.
E Bersani? Il segretario del Partito Democratico lancia la sua sfida da Reggio Emilia, annunciando che il Pd è pronto a governare. “Siamo pronti noi, Partito Democratico e noi democratici e progressisti italiani, – ha detto – con i nostri valori di uguaglianza, di civismo, di libertà; siamo pronti a prenderci la responsabilità di governare l’Italia nel suo momento più difficile? E’ questo che vogliamo, con convinzione, proporre agli italiani? O invece vogliamo sottrarci, vogliamo scansare?”. “Diremo al Paese – ha continuato Bersani – che vogliamo prenderci le nostre responsabilità. Diremo al Paese che conosciamo il nostro compito: farlo uscire da un destino di arretramento e farlo uscire con meno disuguaglianza, con più lavoro e con una democrazia funzionante e pulita”, ha assicurato.