Giovanni Favia se ne può andare tranquillamente, ha scritto senza toni particolarmente accesi, anzi moderati, Beppe Grillo intervenendo per la prima volta sul caso del fuori onda del consigliere Cinque Stelle che ha scatenato un putiferio dentro il movimento stesso. Come si sa Favia aveva alimentato assenza di democrazia all’interno dei grillini: conseguenza di tutto ciò quella che sembra essere una scissione, la prima, vera e propria. E’ nato infatti il Movimento Revolucion che critica apertamente, insieme ai soliti partiti tradizionali, Beppe Grillo stesso. Per Luca Telese, contattato da Ilsussidiario.net, è ancora troppo presto per parlare di fallimento del Movimento Cinque Stelle, “ma certamente è finita la prima fase, siamo davanti a uno spartiacque. Nella prima fase, quando i Cinque stelle raggiungevano a malapena il 3,5%, non si era mai posto il problema di chi comandasse, era scontato e c’era entusiasmo. Adesso si apre una nuova fase”. E soprattutto, ricorda Telese, rimane aperto l’interrogativo Casaleggio, sollevato dallo stesso Favia, a cui Grillo non ha ancora risposto: “Personalmente mi fido molto di più dei grillini che di Casaleggio” ha detto.
Telese, nell’occhio del ciclone siete finiti anche voi di Pubblico. Parlando di Favia, Grillo vi ha citati in modo non proprio simpatico, e ha detto che viene agitata contro di loro l’ombra di un minaccioso SP.E.C.T.R.E. (l’organizzazione criminale dei film di 007, ndr).
Bisognerebbe chiarire una cosa: noi non siamo un partito, ma un giornale che racconta le cose che succedono. Siamo stati attaccati da Grillo perché abbiamo dato una notizia, quella relativa alla vicenda del consigliere Favia. E’ un episodio che noi giudichiamo una vicenda che vada chiarita e Grillo fino a questo momento non l’ha chiarita. La trasparenza tanto sbandierata da Beppe Grillo evidentemente non è tale per quanto riguarda il suo movimento. Noi non entriamo nelle vicende politiche, noi raccontiamo i paradossi che accadono: ci dicono che siamo manovrati, ma noi non siamo manovrati da nessuno. Così come facciamo le pulci al Pd, a Sel o al Pdl le facciamo anche al Cinque Stelle.
In sostanza, voi di questa vicenda Favia cosa contestate?
Il fatto che si tratta di un movimento che fonda tutta la sua comunicazione sulla democrazia diretta e dunque non può ridursi a sparlare delle persone senza alcun motivo dalla mattina alla sera.
Qualcuno ha parlato di “terremoto Cinque Stelle” e intanto si è già verificata una scissione interna con la nascita del Movimento Revolucion: siamo davanti al fallimento dell’utopia di Beppe Grillo?
Definirlo fallimento è assolutamente prematuro. Bisogna vedere come evolve la vicenda: se ci sono dei passaggi particolari, delle critiche allora bisogna vedere se esse sono degne di crescita. Se fra qualche anno ricorderemo questa crisi del caso Favia come una crescita del movimento il primo a essere contento per Grillo sarò io.
Il caso Favia però al momento non sembra essere una occasione di crescita, ma di dissidio interno, o no?
Certamente il caso Favia rappresenta uno spartiacque, un primo blocco storico della vita di questo movimento. Nella prima fase, in quella entusiastica e artigianale non si era mai posto il problema di chi decide, era un fatto scontato, era un partito del 3,5% e tutto sommato non ci sono mai stati conflitti. Adesso invece è un partito che fa cifre molto più alte e tutto diventa più delicato. Soprattuto il tema delicato è quello relativo a chi decide in questo movimento, è certamente il tema più importante. Chi conta qua dentro, i vari eletti che sono ragazzi dell’Emilia o l’industriale manager Casaleggio che tutto sommato non ha un ruolo elettivo nel movimento?
Ecco, Casaleggio, è senz’altro la domanda che si fanno tutti oggi. Lei che opinione ne ha?
Casaleggio? Neanche lui è lo SP.E.C.T.R.E., è Casaleggio e questo basta. Per prima cosa è un personaggio che porta criteri imprenditoriali dentro la politica, il precedente infatti non è dei più esaltanti, e poi punta tutto sul marketing mentre come sappiamo la politica non si fa con il marketing. La politica è fatta di carne e sangue, quindi solo con il marketing non si va lontano o si creano dei problemi. Oppure si ha bisogno di una logica molto militarizzata. Casaleggio ha un rapporto quasi simbiotico con Grillo ed è sostenitore di tesi un po’ balzane sul suo sito. Profetizzava infatti l’avvento di un super organismo mondiale in cui non ci sarebbero più state differenze politiche che sarebbe nato dopo la fine di una guerra batteriologica. Insomma un personaggio da prendere con le molle. Personalmente mi fido molto di più dei grillini che di Casaleggio.
Della presunta campagna di odio nei suoi confronti, denunciata da Grillo, che ne pensa?
Guardi, penso alle panzane che Grillo ha scritto sul nostro conto e quindi cosa vuole che possa dire? Mi sembra che faccia come molti politici italiani che denunciano sempre di essere sotto attacco con una pletora di povero povero me, sono vittima. Ma vittima di che? Noi facciamo i giornalisti, lui ha sostenuto addirittura che Favia ha inventato l’auto intercettazione. Saranno i fatti a dimostrare se esiste il pluralismo dentro al suo movimento oppure no.